Il trucchetto di Macron sui migranti

Il trucchetto di Macron sui migranti

Dunque, dalla vicenda della Ocean Viking abbiamo imparato quanto segue: la Francia dispone di aree, come nel porto di Tolone, sotto il controllo militare in cui le autorità civili non hanno giurisdizione ed è lì che fanno sbarcare i migranti. Fantastico: da noi, quando attracca una ONG o un gommone, i migranti si trovano direttamente su territorio italiano, liberi di andare dove gli pare. Le autorità francesi invece hanno fatto scendere i duecentotrentaquattro e gli agenti della Gendarmeria li hanno messi in fila e interrogati ad a uno a uno, come si faceva all’inizio del secolo scorso nell’isola di Ellis Island davanti a New York. Le autorità hanno poi comunicato a centoventitré degli sbarcati che non potevano essere ammessi e li ha rispediti da dove venivano. Come, rispediti? Sembra di sognare. Gli ammessi, invece, sono stati subito redistribuiti in altri Paesi europei. Questi francesi sono fantastici. Ma come fanno? Noi non abbiamo nulla di simile. Eppure, loro sono i buoni. Mentre noi, les italiens, siamo stati definiti crudeli e disumani. E sarebbero Meloni e Salvini i sovranisti? Ma andassero a scuola in Francia per imparare. Tutti gli aspiranti migranti africani aspettano risposte dall’Europa e questo è il grande tema politico.

Ma nell’immediato? Se si vuole il rispetto della legalità e il plauso dell’Europa non si deve litigare con la Francia ma anzi ringraziare Macron e fare come si fa nel Paese della Rivoluzione, dell’eguaglianza e della fraternità. E della libertà, ovviamente.

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