Quando si parla di fibrillazione atriale si intende la tipologia di aritmia maggiormente diffusa nella popolazione e accade quando l'attività elettrica degli atri (le due cavità superiori del cuore) è disorganizzata e non efficace: le cause derivano da condizioni che predispongono a questa patologia tra cui infarto, scompenso cardiaco e ipertensione ma può essere scatenata anche da una scorretta alimentazione, come hanno descritto alcuni ricercatori del Dipartimento di Cardiologia della Maastricht University (Olanda) mettendo in luce i rischi dei cibi che causano le maggiori problematiche.
La ricerca
Pubblicato sull'European Heart Journal, si tratta di una revisione sistematica titolata "Dieta e rischio di fibrillazione atriale" a cura della dottoressa Monika Gawałko e dei suoi colleghi. Sottolineando che diabete, obesità e ipertensione contribuiscono a scatenare questa patologia, secondo le attuali linee guida i danni possono provenire anche dall'eccessiva assunzione di alcol e caffè. "Sulla base dei dati disponibili, le attuali linee guida raccomandano l'astinenza o la riduzione dell'alcol per ridurre i sintomi, il carico e la progressione della fibrillazione atriale e non indicano la necessità di astenersi dalla caffeina per prevenirne gli episodi", spiegano i ricercatori.
Il ruolo di alcol e caffè
Uno studio che ha condotto l'Airc (Associazione italiana sulla ricerca del cancro) ha messo in luce che c'è un potenziale rischio aritmie anche in chi è stato un incallicato consumatore di alcol (anche se adesso non ne fa più uso) e che sono soprattutto uomini e amanti della birra ad avere i rischi maggiori. Sulla caffeina, invece, non ci sono ancora prove certe che la associno alla fibrillazione atriale con risposte discordanti nelle varie ricerche fin qui eseguite: come si evince, dunque, l'astintenza da alcol non può che far bene mentre con la caffeina è bene non esagerare (ma non viene bandita).
Cosa succede con altri alimenti
Quali sono gli altri alimenti considerati maggiormente a rischio? I ricercatori spiegano che c'è ancora incertezza sui danni o sui benefici di altri cibi tra cui "cioccolato, pesce, sale, acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi, vitamine e micronutrienti". L'articolo ha messo in luce specialmente quei fattori che sicuramente contribuiscono alla fibrillazione atriale, discutendo su quali possano essere i meccanismi che innescano i processi dannosi ma evidenziando "lacune nella conoscenza che richiedono indagini future".
L'importanza della dieta
Di sicuro, i ricercatori spiegano che una dieta ottimale è fondamentale per prevenire le malattie cardiovascolari dimostrando che evitando abitudini dannose si possono ridurre le possibilità che si scateni la patologia che colpsice soprattutto le persone in età avanzata.
La revisione di cui abbiamo parlato ha preso in esame oltre 20 anni di articoli pubblicati su questo argomento: non a caso la dieta mediterranea è tra le più consigliate perché si consumano molti vegetali mentre è moderata l'assunzione di carne, pesce e legumi. Tutti questi "ingredienti" così assunti sembrerebbero diminuire i rischi della fibrillazione mentre le aritmie sono più frequenti nelle persone che assumono eccessivamente cibi ultra-manipolati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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