Punture di insetti, ecco cosa fare nei casi più complicati

Soprattutto d'estate sono sempre più frequenti le punture di insetti: ecco quali sono le linee guide dell'Iss nei casi più gravi

Punture di insetti, ecco cosa fare nei casi più complicati
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La tragica fatalità balzata agli onori delle cronache in cui un bambino tedesco di 9 anni è morto dopo la puntura di un calabrone mentre si trovava in vacanza con la famiglia in Italia ha riportato all'attenzione la tematica relativa ai morsi e alle punture di insetti: dalle vespe alle zanzare, dalle zecche a pulci, dai ragni alle api, nella maggior parte dei casi non provocano gravi infezioni mentre raramente si può incorrere anche in gravi complicanze a causa delle reazioni allergiche che si innescano nell'organismo.

I consigli dell'Istituto Superiore di Sanità

Le specie che in Italia sono sorvegliate speciale dall'Iss sono le seguenti: "Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile, Usutu, Encefalite da zecca (Tbe) e le infezioni neuro-invasive da virus Toscana, con il West Nile che al momento risulta il più diffuso". Le attività di sorveglianza servono a evitare diffusioni incontrollate e avvisare la popolazione circa gli "ospiti" indesiderati così da poter individuare eventuali casi in maniera precoce e ridurre la loro diffusione. Ma come si fa a fare prevenzione correttamente? L'Iss spiega che per evitare le punture delle zanzare si possono usare repellenti ma anche un abbigliamento adeguato che possa evitare di essere punti.

Nei casi più gravi, però, le classiche misure di sicurezza possono non bastare: è il caso di quando si viene punti da zecche o calabroni il cui pungiglione può rimanere anche incagliato nell'epidermide. Gli esperti spiegano che bisognerà utilizzare delle fini pinzette e lavare molto bene con acqua e sapone la zona in cui si è verificata la puntura ma anche applicare acqua fredda per almeno 10 minuti. Non va assolutamente sfregata l'area dove si può mettere anche del ghiaccio per ridurre il gonfiore ma bisogna utilizzare anche aceto e bicarbonato di sodio. In tanti altri casi, ovviamente, si può contattare il proprio medico o recarsi in farmacia per chiedere quale possa essere il prodotto migliore da applicare.

Cosa fare in caso di sintomi

Se i fastidi, però, non si limitano ad arrossamenti e gonfiori (che possono peggiorare dopo 2-3 giorni dal morso) e si hanno alcuni disturbi direttamente collegati a una potenziale reazione grave, bisogna immediatamente rivolgersi al pronto soccorso.

Nei casi più complessi, le reazioni allergiche che possono svilupparsi in seguito a punture di insetti spaziano dalla difficoltà a respirare, al rigonfiamento del volto ma anche di bocca e gola. In molti casi aumentano i battiti cardiaci, mal di testa, sensazione di debolezza fino ad arrivare a vomito, nausea e perdita di consocenza.

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