Fasano, scovato ladro di opere d'arte

Trovate 34 opere nel bagagliaio della sua auto

Fasano, scovato ladro di opere d'arte

Questa volta nel mirino della Guardia di Finanza, sono finite le opere d'arte, alcune risalenti addirittura al 1700 e il loro traffico illecito. Ben trentaquattro pezzi sono stati, infatti, ritrovati nel bagagliaio di una macchina a Fasano, in provincia di Brindisi.

Un uomo di 37 anni è stato denunciato e i beni sono stati già riconosciuti dai legittimi proprietari. Le opere erano già pronte per essere immesse sul mercato nero dell’arte e dell’antiquariato. Il controllo sull'auto in questione è avvenuto dopo che il guidatore della vettura era stato fermato per eccesso di velocità sulla strada per Brindisi. Insospettitesi , le fiamme gialle hanno inseguito il veicolo guidato dall'uomo.

All'interno del bagagliaio, accuratamente celati, i militari hanno scoperto tele ed oggetti sacri dei quali il soggetto fermato non riusciva a spiegare la provenienza. I successivi approfondimenti svolti dai finanzieri, anche con la collaborazione di un funzionario storico dell’arte e di un restauratore presso la Soprintendenza di Bari, hanno permesso di risalire all’epoca dei beni recuperati (perlopiù del 1700) e di collegare un parte dei beni ad un furto denunciato nel 2014 ai danni della chiesetta rupestre di San Giuseppe, del comune di Noci (in provincia di Bari) riconosciuta di interesse storico artistico da parte dell’ufficio centrale per i beni archeologici, architettonici, artisti e storici dell’allora Ministero dei Beni culturali e ambientali.

Tra le opere ritrovate e sottoposte a sequestro, meritevoli di interesse storico-artistico, figurano tra gli altri un dipinto ad olio su tela di fine '700 raffigurante la "Sacra famiglia", un messale romano edito a Napoli nel 1773 contenente pregiate incisioni ed un calice in rame dorato ed argento del 1707 con copricalici in stoffa e carta di fine '800. Alcuni di questi beni, saranno presto restituiti ai legittimi proprietari, che li hanno già riconosciuti.

Per i restanti, invece, sono in corso gli approfondimenti investigativi da parte del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Bari, competenti nello specifico settore, mentre proseguono gli approfondimenti delle Fiamme Gialle in ordine ad eventuali possibili profili di riciclaggio legati a questa vicenda.

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