Un anno, soltanto un anno per smantellare tutti i campi nomadi abusivi creati nella città e nella provincia ai tempi dellindifferenza e del buonismo peloso. Il termine se lè dato il prefetto Lombardi, commissario straordinario per lemergenza rom, il quale certamente è consapevole della faticaccia che lattende. Gian Valerio Lombardi sa che degli 8mila nomadi presenti in città e in provincia soltanto 3.500 sono regolari, gli altri dovranno andarsene e non potranno rimontare di notte le favelas smontate di giorno, quelle favelas che sono degradanti per chi ci vive e per chi le tollera e che sono motivo di sofferenza e di apprensione per tanti cittadini. Riuscirà il commissario straordinario a raggiungere gli obiettivi fissati? Ce lo auguriamo tutti, lesperienza è nuova, ma bisogna pur cominciare e limportante è che si sia deciso di voltar pagina.
È singolare, ad ogni modo, che lesperienza del prefetto Lombardi cominci col calore delle polemiche preventive.
Il presidente della Provincia, Penati, contesta lordinanza con cui è stato nominato il commissario: dice che è sbagliato lobiettivo fissato dal governo, che i mezzi sono scarsi, che i poteri sono inadeguati, che mai e poi mai si dovranno creare nuovi campi autorizzati, legali. Una specie di processo anticipato, basato su ipotesi, che dà ai cittadini limpressione di istituzioni divise. Non è il miglior modo per aprire una fase nuova.
Il fuoco di sbarramento adesso appare eccessivo. Il commissario straordinario faccia la sua parte, il verdetto sarà emesso a tempo debito.
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