Uno degli obiettivi della finanza sostenibile di domani? Tutelare la biodiversità, stando alle parole degli operatori. Lo riporta una recente ricerca del Responsible Investor Research e Crédit Suisse che rivela come gli operatori finanziari sono consapevoli delle sfide sul fronte della biodiversità, ma che al tempo stesso bisogna ancora trovare dei modi per proteggere gli ecosistemi per indurre dei dividendi positivi a manifestarsi.
Sir Robert Watson, presidente dell'Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (Ipbes) sottolinea che anche la tutela della biodiversità e della qualità degli ecosistemi può creare utilità a livello sociale ed economico. Difesa della qualità della vita, sicurezza alimentare, salute sono solo alcuni degli ambiti in cui un'attività di intervento economico e di sfruttamento degli ecosistemi sostenibile può impattare positivamente sulla società umana. Pensiamo a quanto valore aggiunto porterebbe uno sfruttamento calmierato delle foreste in un Paese come l'Italia; a quanto casi come la pandemia di Covid-19 ci hanno resi attenti a comprendere i rischi della trasmissione virale tra animali e uomo in contesti di degrado ambientale; lo sconvolgimento delle catene alimentari può creare problemi a biomi da cui dipendono pesca, agricoltura, allevamento, impattando dalla disponibilità di acqua pulita all'impollinazione.
Indirettamente, ha sottolineato Borsa Italiana in un repoprt, "la questione diventa fondamentale anche per gli operatori finanziari che in quelle aziende investono o potrebbero investire. Secondo le stime del World Economic Forum, più della metà del PIL mondiale – 44mila miliardi di dollari – dipende in diversa misura dalla natura“. Il cambiamento climatico globale "mette a rischio quasi 10mila miliardi di dollari entro il 2050 e potrebbe provocare un aumento dei prezzi su larga scala per le principali materie prime come, tra le altre, il legno e il cotone" se la biodiversità non sarà adeguatamente difesa.
Per questo nel suo rapporto col mercato la finanza sostenibile deve tenere ben presente queste necessità sistemiche. Il cuore della sostenibilità è che non si parla solo di business quando si fa business. Tra gli operatori contattati dal report congiunto l’84% degli investitori si è dettp molto preoccupato per la perdita di biodiversità e il 67% dichiara di avere affrontato il tema nella composizione dei portafogli. Non a caso la conservazione delle biodiversità è un tema di spicco nella nuova politica alimentare dell’Ue, la cosiddetta strategia Farm to Fork, che fa parte del piano Green Deal europeo, e sottolinea come tutti gli attori della catena alimentare dovrebbero usare soluzioni tecnologiche e digitali per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.
Tra le prime strategie concrete, BNP Asset Management, Robeco e Schroders hanno promosso l'accordo Bbfaw, Business Benchmark on Farm Animal Welfare, che misura l'impatto dell'azienda degli alimentari sul fronte dell'ecosistema.
Giuseppe Mastromatteo e Lorenzo Esposito, economisti e studiosi della dottrina sociale della Chiesa, hanno invece scritto che risponde all'ecologia integrale una visione che coniughi sostenibilità finanziaria e tutela della Terra e delle creature viventi. Il percorso, certamente, sarà ancora molto lungo. Ma questa presa di consapevolezza è tra quelle che stanno cambiando gli operatori. E c'è la consapevolezza che da questo percorso non si tornerà indietro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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