Papa Francesco è di nuovo intervenuto sul tema dell'omosessualità, invitando i genitori con figli gay a non condannare. Jorge Mario Bergoglio ha anche specificato come sia giusto seguire l'esempio genitoriale di San Giuseppe.
L'occasione per prendere posizione in merito è stata l'Udienza generale del mercoledì: "Penso ai genitori davanti ai problemi dei figli. Genitori che vedono orientamenti sessuali diversi nei figli, come gestire questo e accompagnare i figli, e non nascondersi in atteggiamento condannatorio", ha fatto presente il Santo Padre, estendendo il ragionamento. E ancora, subito prima: "Penso ai genitori davanti a problemi dei figli... figli con tante malattie, figli ammalati, con patologie permanenti, quanto dolore lì".
La questione di fondo sollevata dal pontefice argentino non riguarda tanto la natura del presunto "problema", ma l'atteggiamento che una famiglia dovrebbe avere in qualunque circostanza. In questo senso, per il vescovo di Roma è utile citare l'esempio di San Giuseppe: "Tanti problemi dei genitori, pensiamoci come aiutarli e a questi genitori dico 'non spaventatevì. Sì c'è dolore, tanto, ma pensate al Signore, pensate come ha risolto i problemi Giuseppe e chiudete a Giuseppe che vi aiuti. Mai condannare un figli", ha continuato l'ex arcivescovo di Buenos Aires.
Poi, come specificato dall'Adnkronos, il passaggio su un'esperienza personale vissuta tempo addietro: "Quando andavo in bus e passavo davanti al carcere, e c'era la coda della persone per le visite ai carcerati, c'erano anche le mamme lì. Mi facevano tanta tenerezza", ha raccontato Jorge Mario Bergoglio. La narrativa è poi proseguita con un accento sul coraggio che i genitori devono necessariamente avere per poter compiere a pieno il loro dovere materno e paterno.
Le parole del Santo Padre hanno suscitato anche qualche reazione: "Accogliamo con favore le parole che Papa Francesco ha rivolto ai genitori dei ragazzi e delle ragazze omosessuali, che confermano un atteggiamento di apertura nei confronti delle persone lgbti, molto diverso da quello dei precedenti pontefici", ha fatto sapere il segretario generale di Arcigay.
Poi la chiosa: "Tuttavia - ha concluso Gabriele
Piazzoni, così come ripercorso sempre dalla fonte citata -, è importante ricordare che le persone lgbti non hanno bisogno di paternalismo o commiserazione: chiedono diritti, piena uguaglianza, pari dignità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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