Finmeccanica punta ai mercati emergenti e cerca nuovi partner

Finmeccanica sarà sempre più internazionale. Entro il 2016, infatti, i ricavi cresceranno del 40% a 25 miliardi di euro, mentre la raccolta ordini dovrebbe crescere a 26 miliardi (+25%). L’ambizioso scenario è stato delineato dal presidente e amministratore delegato Pier Francesco Guarguaglini, parlando a margine della assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio 2009. Bilancio che ha registrato ricavi per 18,2 miliardi di euro, profitti per 718 milioni, nuovi ordini per 21 miliardi e conferma del dividendo a 41 centesimi per azione. Un 2009 dunque positivo per la società di Piazza Montegrappa, a dispetto della recessione. Nell’anno in corso si manterranno le posizioni, preparandosi però ad approfittare della ripresa, attesa per il 2011, e che in qualche settore già comincia a manifestarsi. I dati del primo trimestre 2010 confermano le aspettative, per esempio per gli elicotteri e lo spazio.
Finmeccanica, intanto, sta diventando più efficiente, riducendo i costi, riorganizzando le attività nell’elettronica e quelle in campo aeronautico. Sono anche previste nuove partnership strategiche nel campo degli armamenti navali, terrestri e subacquei, che riguarderanno Oto Melara e Wass, per le quali da tempo sono in corso discussioni con i possibili «soci».
A livello strategico Finmeccanica si sta sempre più concentrando sul core business aerospaziale e difesa, riducendo la presenza negli altri settori. Per trasporti ed energia si parla di «valorizzazione», di fatto si punta a mantenere quote di minoranza, sia pure di controllo, e cedere il resto. È già stato fatto per Ansaldo Sts, si farà tra il 2010 e il 2011 per Ansaldo Energia. Ansaldo Breda, invece, deve prima diventare appetibile. Finmeccanica prevede di conquistare a livello mondiale 4,4 miliardi di commesse nel settore trasporti entro il 2014.
Ma la vera sfida si combatte sui tre «pilastri»: aeronautica, elicotteri e elettronica. Il 2016 sarà l’anno del «pareggio», quando cioè i ricavi e gli ordini ottenuti nei tre mercati domestici (Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti) saranno equivalenti a quelli ottenuti nel resto del mondo. Oggi c’è una maggiore dipendenza dai mercati domestici.


Gli Stati Uniti poi avranno un peso maggiore, grazie alla crescita della controllata Drs Technologies, ma anche ad accordi specifici con i colossi d’oltre oceano, a partire da Boeing, con la quale i rapporti sono più sereni, al punto da discutere la partecipazione congiunta alle gare del Pentagono per l’elicottero presidenziale e un aereo da addestramento.

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