Firenze, il giorno del lutto Indagini, in casa del killer un laboratorio di munizioni

Firenze, nel giorno dopo la strage che è costata la vita a due senegalesi, è scossa dalla rabbia e dalla paura del razzismo. Il sindaco Renzi proclama il lutto cittadino. E si scopre che nel seminterrato dell'abitazione di Casseri c'è un laboratorio per la fabbricazione casalinga di munizioni

Firenze, il giorno del lutto Indagini, in casa del killer un laboratorio di munizioni

A Firenze è lutto cittadino, proclamato dal sindaco Matteo Renzi. Bandiere a mezz’asta e negozi con le serrande abbassate per dieci minuti, dalle 12 alle 12.10.

Lungo le strade del mercato di San Lorenzo i banchi sono tutti chiusi. Nel luogo dove ieri c'è stato il raid del cinquantenne Gianluca Casseri, militante di estrema destra, che è costato la vita a due giovani senegalesi, la rabbia traspare. Su ogni banco è esposto lo stesso cartello, che recita: "No al razzismo oggi si chiude in segno di solidaretà con i colleghi ambulanti senegalesi". Rimangono aperti solo gli stand che vendono prodotti alimentari, e anche loro espongono i cartelli contro il razzismo in solidarietà con le vittime del raid. Alcuni cittadini passano apposta per lasciare dei fiori, tanti, come davanti all’ambasciata del Senegal, non lontana.

Il governo senegalese ha espresso grave sdegno per la morte dei connazionali, annunciando l’intenzione di fare piena luce sulla vicenda. Rimangono gravi le condizioni dei tre senegalesi che durante il raid sono rimasti feriti: sono in prognosi riservata, ma non rischiano la vita.

In mattinata Renzi ha voluto incontrare alcuni dei commercianti di Piazza Dalmazia, scenario del primo agguato di Casseri.  "E' una tragedia incomprensibile, è una vicenda che lascia senza fiato, che mette a nudo una città. Stamattina Firenze si è svegliata scossa e il primo pensiero va alle vittime e alla comunità senegalese, oggi ci svegliamo come una città non razzista, bensì scossa dal razzismo" - commenta il sindaco- "Dobbiamo vincere la sfida culturale che il razzismo ci pone. Abbiamo sospeso tutte le cerimonie pubbliche e sabato vedremo cosa fare, se un sit in o una manifestazione di solidarietà". E conclude: "Oggi mi interessa molto l’attenzione delle scuole, perché i nostri bambini devono fare i conti col desiderio di combattere il razzismo".

In giornata è atteso anche l'arrivo del Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi, che si recherà all’ospedale di Careggi, in forma privata, per fare visita ai feriti dell’agguato. Riccardi e Renzi parteciperanno insieme anche all’incontro con la comunità senegalese, previsto a Palazzo Vecchio.

Proseguono intanto le indagini, condotte dal pm Paolo Canessa. Perquisite entrambe le abitazioni di Gianluca Casseri, quella di Firenze e quella di Pistoia. Ed è giallo sulla scomparsa dell'hard disk del suo computer, che fa pensare che il raid non sia stato un raptus. Nell'abitazione del killer è stato trovato un vero e proprio arsenale-laboratorio per la fabbricazione di proiettili, corredato addirittura di pressa, bossoli e materiale per armare le munizioni.
Tutti elementi che portano gli investigatori a sospettare che il raid fosse programmato da tempo.

Secondo quanto emerso dalla procura di Firenze, Casseri non era in possesso di un porto d’armi ma dal 2010 aveva fatto regolare richiesta per detenere armi. Sono in corso degli accertamenti per capire se la 357 Magnum con cui ha sparato è la stessa che aveva in casa. Il 50enne soffriva di depressione, motivo per cui era in cura già da qualche anno. Queste scoperte hanno reso possibile alla procura di Firenze di definire gli omicidi non come un raptus ma come una vera azione premeditata. Sotto esame c'è anche una registrazione video acquisita dalle telecamere di sicurezza del posteggio sotterraneo, dove Casseri si è tolto la vita.

Si fa sentire anche la voce del Cardinale Ravasi, che commenta il brutto episodio fiorentino: "La via dello scontro o del duello è facile e fin troppo spontanea, e si arma di slogan efficaci come buono e cattivo, bianco e nero"- e continua: "La via del confronto e del

duello, in cui le voci mantengono la loro identità anche antitetica ma si ascoltano e intrecciano, è più ardua, ma è l’unica cristiana e culturalmente degna e feconda, da imboccare senza troppe riserve e paure". 

 

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