Fisco pazzo nel mondo Tassate corna e cravatte

Negli Stati Uniti si paga dazio sui tatuaggi, in Svizzera se non versi il dovuto ti sopprimono il gatto, in Cina ti costringono a fumare per far quadrare i conti dello Stato e in Polonia ti tolgono il sangue. Letteralmente...

Fisco pazzo nel mondo 
Tassate corna e cravatte

Sarà colpa della crisi che picchia duro o dei tagli che non finiscono mai, sarà che per far quadrare i conti ti devi arrangiare come puoi, meglio se alle spalle dei fratelli, ma quando lo Stato deve metterti le mani in tasca, come piace dire alla politica, la fantasia non manca mai. Prendi l’Australia. Forti di uno studio scientifico che dimostra quanto i gas scaricati nell’aria da bovini e ovini, cioè rutti e flatulenze assortite, contribuiscano in modo consistente all'aumento dell'effetto serra hanno pensato bene di metterci sopra un balzello: esattamente 60 centesimi l’anno a bovino e 8 a ovino, più o meno cinque milioni di incassi. Non è esattamente dare fiato ai conti pubblici ma quasi. Perchè l’idea potrebbe allargarsi dato che 1 miliardo e 57 milioni di bovini e 1 miliardo e 300 milioni di ovini nel mondo producono un quinto di tutte le emissioni globali di metano. Per portarsi avanti, in Irlanda un bovino costa già 18 euro all’anno e in Danimarca 110.
Se ti sposti in America però ti prendi le tue belle soddisfazioni: basta concedere a un politico la possibilità di importi un canone qualunque e lui, obbedendo alla legge di Murphy, lo farà. L’erario Usa è un killer a sangue freddo: è stato lui, e non l’antimafia o l’Fbi, a spedire in galera Alphonse Capone detto Al. Come racconta Tgcom lo zio Sam impone tasse sui tatuaggi, sull’acquisto dello sciacquone da bagno, sul fatturato dei night club. Lap dance, localini a luci rosse, club privè. Che è praticamente come tassare le corna coniugali. E nel Tennessee se ha più di un grammo di droga in tasca devi pagare all’Erario una marca da bollo dal costo variabile in base alla sostanza. Grazie ai pusher nelle casse dello Stato siano entrati sei milioni di euro solo nel 2005. Conti, come si dice i bilanci delle squadre di calcio, drogati.
Ognuno, anche a livello tributario, ha le sue perversioni. L’Olanda concede aiuti fiscali a chi fa corsi di magia e stregoneria, la Svizzera sopprime sul posto l’animale domestico, cane o gatto che sia, se il padrone non paga i 50 franchi annuali dovuti all’Erario, norma che ha più di un secolo, dicono si chiami «la tassa che non perdona», ma che conserva sempre qualcosa di bestiale. Ognuno poi passa alla cassa a modo suo: in Gran Bretagna certe tasse sono a tempo, in Canada le paghi con i buoni fedeltà, il Brunei, così la facciamo finita una volta per tutte, nemmeno le fa pagare.
Anche nell’Europa dell’est la new economy pretende creatività per stare al passo con i tempi. In Ungheria hanno proposto un prelievo sulle cravatte per finanziare la cultura, in Polonia il prelievo te lo fanno invece direttamente in vena. Gli esattori del fisco polacchi, e poi dicono di Dracula, regalano sgravi fiscali a chi dona sangue. Quarantacinque euro di sconto. Per non svenarti insomma ti devi svenare. E in Russia si è scatenata una battaglia legale tra il fisco, che vuol tassare i resti archeologici di mammuth come fossero minerali, e le aule di giustizia che lo proibiscono. Dovesse spuntarla il primo, ironizzano i russi, la nuova tassa sui mammuth si andrebbe ad aggiungere ad altre stravaganze entrate nella storia: come l’imposta sulla barba introdotta da Pietro il Grande, il balzello prussiano sui passerotti che disturbavano il sonno o il dazio veneziano sull'ombra prodotta dai tendaggi dei locali sul suolo pubblico.
In Cina, e poi li chiamano paesi emergenti, «il fumo nuoce gravemente» è stato sostituito sui pacchetti di sigarette con un metaforico «il fumo è patriottico e fa bene alla nazione». Perchè là come qui sulla stecca c’è la percentuale di Stato. Con la differenza che nella provincia di Hubei gli impiegati sono obbligati a consumare almeno 250mila pacchetti all’anno e in altre si obbliga all’acquisto di 400 cartoni di sigarette l’anno. In Italia non abbiamo leggi così, ma sappiamo fare di meglio. Da noi, tanto per dirne una, non si può morire dopo i 99 anni perchè il codice fiscale non lo consente.

Così una volta le dichiarazioni dei redditi di seimila centenari sono state ritenute sbagliate. E i vecchietti multati. Ma gli highlander non se la sono presa più di tanto. A pagare e morire, dicono, c’è sempre tempo...

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