Balla lancia l'urlo di guerra «Noi non temiamo nessuno»

Riscatto dopo il derby dell'andata, tre punti che mancano da due mesi, ripresa nella corsa salvezza. Di motivi per vincere la stracittadina in programma oggi alle 15 allo stadio Luigi Ferraris ce ne sono tanti, ma questi più che mai dominano l'ambiente rossoblù consapevole che questa sfida proprio non la si deve perdere. La rifinitura di ieri a Pegli ha regalato una buona notizia a Davide Ballardini. Kucka, reduce da una distorsione al ginocchio, ha recuperato e sarà regolarmente nel cuore del campo accanto a Matuzalem e Vargas. Questa è l'unica indicazione di formazione che concede l'allenatore del Grifone nella conferenza prima della partita con la Samp. «Il Genoa è pronto a fare quello che serve, perché serve fare una grande partita - sottolinea perentorio -. È necessario intanto per il derby e poi per il campionato una certa dose di fame e di rabbia, ma di quella sana che ti permette di raggiungere gli obiettivi che hai prefissato». E cioè la salvezza, ma quella parola il tecnico rossoblù non la pronuncia mai perché «prima la si deve raggiungere».
Ecco la piccola scaramanzia che si concede il «Balla» assieme a quel cappellino che anche oggi porterà in panchina, ma che viste le temperature, finalmente miti, magari non indosserà. Introdurre la sfida con i blucerchiati non gli fa trasparire almeno apparentemente nessuna emozione rispetto al solito copione di una partita da vincere, nemmeno quando si prospetta il desiderio blucerchiato di vendetta dopo quanto successo due anni fa quando sulla panchina del Genoa c'era proprio lui. «Noi non temiamo nulla, sappiamo che dobbiamo fare una grande partita contro una squadra che è molto solida - afferma l'allenatore rossoblù -. Io alla Sampdoria non toglierei nessuno. Vorrei avere sempre tutti i miei giocatori a disposizione. La Samp è squadra molto solida che regala poco o nulla agli avversari, molto pragmatica. Alla solidità aggiungono la qualità dei suoi giocatori».
E allora ecco la formula derby: «L'idea nostra è quella di fare la partita sempre e di non concedere spazi per il contropiede avversario». Già ma con quali uomini? Ballardini non svela nemmeno il ballottaggio Pisano-Cassani, considerato che Jankovic partirà dalla panchina. E in avanti? «Il fatto di essere più o meno offensivi dipende dall'atteggiamento e non dal numero degli attaccanti» risponde lui. Sarà ma le quotazioni di Immobile accanto a Borriello sembrano essere salite per cercare di essere più pesanti là davanti e tornare così a gonfiare la rete. Poi un messaggio ai tifosi. «Mi sento di dire loro che, nonostante sia timido mi hanno portato ad andarli salutare in settimana - ha commentato - sono straordinari. Ci sono sempre stati molto vicini e noi dobbiamo essere altrettanto straordinari soprattutto con chi come loro ci vuole molto bene».
In città pochi balconi rossoblucerchiati, ma all'ingresso in campo delle squadre come sempre il Ferraris si colorerà. Nei distinti genoani annunciata una maxi coreografia con un chilometro di stoffa rossoblù. Quanto ai numeri quello di oggi è il derby numero 105 se si includono amichevoli e partite varie, il numero 87 se ci si limita a serie A, serie B e Coppa Italia. Il pareggio è il risultato che manca da più tempo. Bisogna infatti tornare al 23 settembre 2007 per ritrovare uno scarno 0-0.

Ma è proprio il pari il risultato più frequente della storia della stracittadina registratosi per ben 42 volte, in 35 occasioni ha vinto la Samp e in 27 il Genoa. Formazione del Genoa (3-5-2): Frey, Granqvist, Portanova, Manfredini; Pisano, Kucka, Matuzalem, Vargas, Antonelli; Immobile, Borriello.

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