Il film con il Palermo può essere girato puntando al massimo. Questa sera al Renzo Barbera il Genoa infatti ritrova il suo regista che sarà regolarmente in campo a dirigere le operazioni. Marcelino Matuzalem si è completamente ristabilito dall'infortunio e si riprenderà il posto da titolare dopo lo stop con l'Udinese. «È da inizio settimana che si allena - ha sottolineato Ballardini alla rifinitura - prima da solo e poi in gruppo, le sensazioni sono buone». Buone come le indicazioni che arrivano dal gruppo dove altri giocatori hanno mostrato segnali di recupero. Intanto Granqvist. «Ha avuto un fastidio al ginocchio a inizio settimana - ha ricordato Ballardini - ma non ha paura di nulla, sta bene».
Discorso un po' più articolato per Vargas che comunque si candida a tornare come interno sinistro di centrocampo dal primo minuto. «Va sempre meglio, si allena bene, con la squadra - ha dichiarato il mister - La condizione va sempre migliorando. Ha qualità fisiche e tecniche non comuni. Va sempre oliato». Come i meccanismi del suo Genoa «squadra compatta che può fare sempre meglio». Elogia ancora una volta la professionalità e la dedizione al lavoro dei suoi ragazzi Ballardini ma non nasconde quelli che sono i punti da migliorare. «Dobbiamo essere più bravi nel gioco - ha sentenziato - nel muovere la palla e più aggressivi in fase difensiva a partire dalla metà campo avversaria». Ecco uno spunto per la sfida con il Palermo, partita particolare contro una delle sue ex squadre. Ma non chiamatela la partita della vita come qualcuno dalla Sicilia ha voluto far credere. «Tutte le partite sono molto difficili, dopo il match col Palermo ce ne saranno altre altrettanto importanti» sottolinea il tecnico che poi torna indietro nel tempo. Ma la sfida di questa sera è anche il confronto tra due ex. «Ballardini gioca dieci a difendersi e Borriello davanti a fare reparto, a picchiarsi col mondo e a fare gol» aveva detto l'ex tecnico rossoblù e attuale mister rosanero Malesani in settimana. Ma alla vigilia del match Davide Ballardini armato della solita serenità risponde con lo stile british: «È un complimento, gliene sono grato». E via con un sorriso. La squadra siciliana si gioca tutto anche perché il successo del Siena ha ulteriormente messo in discussione gli assetti in zona retrocessione. Ma il Grifone grazie ai risultati conseguiti finora «È padrone del suo destino».
Destino a volte strano come quello di Mauro Boselli argentino che dopo quel gol rossoblù al 96' nel derby di Genova del 8 maggio 2011 sembrava essersi conquistato la conferma e che invece è tornato in Inghilterra per ora fare ritorno in Italia proprio con la maglia del Palermo. Ballardini che quel derby lo vinse ricorda tutto con grande nitidezza. «Lui fece una prodezza tecnica e poi ci diede la vittoria. Come dimenticarlo? Rimarrà per sempre - ha commentato - Boselli lo ricordo come professionista molto serio. È giocatore pericoloso che vede la porta». Messaggio per una difesa che con la guida di Portanova ha acquistato fosforo e fisicità oltre che esperienza e anche quel dolce pugno chiuso che Ballardini ogni tanto mostra ai suoi. «Non è un gesto programmato - ha concluso - viene spontaneo perché in campo quando ci si allena siamo tutti insieme per uno stesso obiettivo. Come già detto è un gesto proprio come quello che faceva mio nonno. E a proposito di ricordi penso a quando lui mi diceva Ma come mantieni la famiglia? E io rispondevo Con il calcio. Per lui non era possibile pensare di guadagnare così e invece
».
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