Chiarandini «marca stretto» Federici

Chiarandini «marca stretto» Federici

Il quesito più ricorrente per le amministrative spezzine, quelle del record di liste e candidati, è tutto legato all’ipotesi ballottaggio. In palio c’è il posto da sindaco della città dell’estremo levante ligure, ma c’è anche il riassetto del vero potere politico del territorio. Proprio per questo il caso spezzino è particolare, perché con 14 candidati per il Comune, sembra che a molti interessi parlare di alleanze e programmi solo in vista di un possibile ballottaggio, un evento che avvantaggerebbe chi ha poche speranze di fare risultato. Due i candidati di riferimento, quelli che potrebbero avere i numeri per passare al primo turno: la notaio Chiarandini (Pdl) e il sindaco uscente Federici (Pd). Oltre a loro c’è uno schieramento disomogeneo che parte da destra per arrivare a sinistra passando per le liste di protesta, ed è proprio questa costellazione di candidati che aspetta di vedere se vi sarà un ballottaggio per tirare fuori la carta delle alleanze e dei sostegni. Del resto, con questi candidati a sindaco, sostenuti da quasi 800 che ambiscono al consiglio comunale, e solo poco più di 77mila elettori, superare già al primo turno il 50% dei consensi non è cosa facile. Un incastro non facile a cui si aggiunge la difficoltà di assegnate i posti in consiglio comunale. Infatti ora i consiglieri comunali scenderanno da 40 a 32, quindi per essere eletti occorrerà mettere in fila un bel po’ di preferenze. Insomma una situazione complessa che rischia di dare vita alla vera campagna elettorale, visto il clima rilassato di queste settimane, solo da martedì mattina. Il tutto con lo spettro, per molti, di un’elezione al primo turno che sconvolgerebbe i piani di strateghi e tattici, ma garantirebbe molta più stabilità alla futura maggioranza. Ma c’è ancora un altro dubbio: la gente andrà a votare?
Questi i candidati nel «lenzuolo elettorale» che alla Spezia ha sostituito la classica scheda: Massimo Federici (Pd, Sel-Psi, Fds, Idv), sindaco uscente; Fiammetta Chiarandini (Pdl, Fli e lista civica Città futura), notaio; Giancarlo Di Vizia (Lega Nord), oggi deputato; Ivan Mirenda (Movimento 5 stelle), laureato in Filosofia e disoccupato; Giulio Guerri (Per la nostra città,Aria pulita e salute), già consigliere comunale nell’Ulivo; Roberto Quber (Spezia torna a volare), avvocato ed ex assessore comunale socialista; Paolo Pazzaglia (Spezia al centro), dipendente di Rfi; Mario Di Spigna (No Euro), medico ed ex consigliere regionale; Marco Tarabugi (Fare Spezia), architetto; Gaetano Russo (Città nuova e Popolari), tipografo ed ex consigliere comunale; Fabio Cenerini (Via la casta), bancario ed ex di An e Pdl; Massimiliano Mammi (La Destra), dipendente Fincantieri; Loriano Isolabella (Dc-Mpa, Lega dei pensionati, Lista donne, SpeziAttiva), ex consigliere e assessore regionale; Sandro Sanvenero (Scienza e coscienza), medico odontoiatra.
Oltre al capoluogo si vota anche nei comuni di Lerici ed Ortonovo dove la situazione è decisamente più normale.

A Lerici, con meno di 10 mila elettori, vi sono quattro candidati: Marco Caluri (Golfo dei Poeti), Federica Paita (Lega Nord), Bernardo Ratti (Lerici città aperta) e Aldo Sammatano (Uniti per Lerci). Ad Ortonovo a sfidarsi sono solo in tre: Giulio Badiale (Per cambiare Ortonovo), Giuseppe Benelli (Luni per Ortonovo) e Francesco Pietrini (Uniti per Ortonovo).

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