Cinesi e russi, il vero business della cittadella della moda

«Dasvidania» e «zai jiàn»: anche così, all'Outlet di Serravalle, si salutano i clienti che se ne vanno pieni di borse e pacchi. «Arrivederci» in russo e in cinese, perché dalla steppa e dalla Muraglia (o più probabilmente dai grattacieli dei nuovi ricchi) arriva una parte importante della cittadella della moda aperta da dodici anni nel cuore del nordovest, al centro del triangolo Genova-Milano-Torino.
Farsi conoscere all'estero e conquistare una sempre più nuova clientela internazionale è una delle voci d'investimento principali per l'Outlet, come spiega la direttrice Daniela Bricola a margine della presentazione, ieri a Milano, del bilancio 2012 (le cifre dei visitatori si contano da dicembre a novembre dell'anno successivo, per non spezzare i dati delle festività natalizie e dei saldi) di McArthur Glen, la casa madre che oltre al centro shopping alessandrino gestisce altre quattro «piazze» in tutta Italia.
Per Serravalle, secondo quanto riferisce il manager italiano Roberto Meneghesso, l'anno è stato da incorniciare. La media di 4,2 milioni di visitatori annui, mantenuta più o meno costante dal 2010, si è impennata a 4,7 milioni: 500mila persone in più, frutto della promozione internazionale e, allo stesso tempo, ai prezzi ridotti «dal 30 al 70 per cento tutto l'anno» che possono aver funzionato come una sorta di scudo anticrisi, attirando la clientela ligure, piemontese e lombarda. Su cento visitatori, 77 sono italiani. Il restante 23 per cento di stranieri è a stragrande maggioranza russa (la metà). I cinesi raggiungono il 12 per cento della quota estera anche grazie alla massiccia campagna della primavera 2011, quando l'Outlet ha messo assieme il più grande gruppo organizzato di turisti cinesi che sia mai arrivato in Europa: 2mila 700 turisti che, nell'ambito di un tour del continente, sono passati tutti da Serravalle.
Ma è interessante anche l'affluenza dei coreani, un'altra new entry dagli occhi a mandorla.
Il bilancio annuale fa ben sperare per il Natale e per il periodo dei saldi, che inizierà il 5 gennaio come tutti gli anni: la Regione Piemonte, a differenza della Lombardia che ha preso in considerazione il particolare momento economico, non ha fatto deroghe al calendario delle promozioni commerciali: 183 i negozi già addobbati a festa da alcune settimane. Quattro sono nuovi: Michael Kors, Chervò, Piacenza Cachemire e Harmont&Blaime, mentre Guess, Baldinini e Tommy Hilfiger sono stati ampliati. Su cinque ristoranti, quattro hanno subìto recenti lavori di rinnovamento.
Per le festività, prosegue la tradizione solidale che vede collaborare l'Outlet con Make a wish, organizzazione internazionale che si occupa di esaudire i desideri di bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni affetti da gravi malattie: sogni come salire su un'auto di Formula Uno o trascorrere una giornata con la propria squadra del cuore.

Fino al 9 dicembre nei negozi aderenti sono in vendita articoli il cui ricavato è destinato interamente all'organizzazione. Gli articoli sono evidenziati in vetrina e all'interno dei punti vendita. L'obiettivo è di permettere a Make a wish di esaudire almeno dieci desideri.

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