Insieme per i marò, gli «Amici del Giornale» si mettono in moto

(...) Perché non si tratta di un qualcosa che possa essere cavalcato politicamente. Quando si parla di onor di patria, di credibilità internazionale da restituire all'Italia, e soprattutto di rispetto e aiuto a due ragazzi esemplari che dopo aver servito il Paese rispettano anche l'ordine vergognoso dato da chi li ha traditi, non ci possono essere colori.
Naturale quindi che la famiglia del Giornale abbia già fatto sentire la propria vicinanza. Molti sono i lettori che hanno già assicurato la loro presenza. L'associazione «Amici del Giornale» si è già messa in moto per fare da spalla all'iniziativa. Ma, appunto, non dovrà essere un evento di parte. Tanto che Gianni Plinio, uno che non nasconde certo il suo passato e il suo presente militante, avverte: «Gli unici colori che dovranno essere presenti a questa iniziativa sono il bianco, il rosso e il verde. Le sole bandiere che saranno ammesse a sventolare saranno quelle tricolori. Qui si tratta solo di essere italiani». Di rimando, Andrea Cambiaso fa sapere di «aver avviato contatti con parlamentari e rappresentanti di altre forze politiche, di sinistra e di centro. Compresi i montiani che, da cittadini, non possono certo dirsi concordi con quanto fatto dal governo». E chissà cosa ne pensa Beppe Grillo, che pretende di governare l'Italia, ma su questa vicenda non ha mai ritenuto di spendere una sola parola?
L'iniziativa è allo studio e, anche proprio sulla base delle numerose richieste e sulla concomitanza con le festività pasquali, verrà certamente organizzata per la prossima settimana. Così come la prossima settimana dovrebbe prendere corpo una seconda manifestazione, questa volta alla Spezia, città simbolo della Marina Militare. A proporla è Maria Grazia Frijia, consigliere comunale spezzina, che però tiene a ribadire una cosa: «Non si tratta di un'iniziativa in contrapposizione a quella genovese - chiarisce subito -. Anzi, spero che si possano fare in due momenti differenti, in modo che tutti possano partecipare ad entrambe».
A quella genovese, tra l'altro, ha già dato la propria adesione Riccardo Pelliccetti, caporedattore dello staff centrale del Giornale, coautore insieme a Fausto Biloslavo dell'instant book «I nostri marò», in distribuzione sul sito ilgiornale.it. La sua presenza sarà l'occasione per conoscere direttamente da chi ha seguito la vicenda, altri grotteschi particolari di questa vicenda che ha umiliato l'Italia a livello internazionale.
Tra le iniziative da lanciare in questa giornata dell'orgoglio c'è anche una sottoscrizione dal titolo «Sto con i marò», che verrà consegnata al presidente della Repubblica che non si è mai preoccupato dei suoi due militari, e ai presidente delle Camere perché dimostrino che il Parlamento è davvero in linea con il sentimento della nazione. Ma c'è di più. Il costituendo comitato organizzatore, al quale Cambiaso e Plinio invitano ad aderire rappresentanti di ogni forza politica o associazione, prevede l'incontro di una delegazione con il prefetto di Genova e con il console generale della Repubblica Indiana di Milano.
In ogni caso questa manifestazione sarà l'occasione per far sentire forte la voce dei cittadini.

Genova, La Spezia, la Liguria saranno capofila di quella che potrebbe diventare una pacifica rivolta nazionale contro quelle istituzioni che hanno tradito l'Italia e i suoi rappresentanti. Per questo, il crescente numero di adesioni sarà il solo obiettivo di un incontro che parte dai cittadini ma che può arrivare molto lontano.

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