Il Pd «commissaria» Doria il sindaco più improduttivo

Il Pd «commissaria» Doria il sindaco più improduttivo

(...) «Faremo noi le delibere». Per «noi» intende i consiglieri comunali, che non resteranno più a fare gli yesman del sindaco, i ratificatori di decisioni prese in giunta. Soprattutto, il capogruppo Pd intende ribadire al sindaco che non accetta più le fughe verso il MoVimento 5 Stelle, i colpi di testa, i capricci sul programma strapazzato da un sindaco che dopo un anno ha dimostrato di non aver comunque fatto ancora nulla.
Non essendo possibile parlare in aula perché il consiglio comunale non viene neppure riunito per mancanza di argomenti, Farello spedisce il messaggio a Doria in tv. Parla ai microfoni di Telenord e nel corso del telegiornale della sera va giù pesante: «Noi, su alcuni temi di un certo rilievo, cominceremo a presentare degli atti deliberativi da parte del Consiglio comunale come consentito dalla legge». Anche perché ogni delibera della giunta ha bisogno del voto del consiglio per essere valido, mentre non è vero il contrario. E se ieri l'assemblea cittadina è stata annullata è stato proprio perché il Pd aveva mostrato i muscoli al sindaco. All'ordine del giorno la giunta aveva chiesto di mettere un solo argomenti: il regolamento per le società partecipate del Comune. Un atto appena uscito dalla riunione tra sindaco e assessori, senza che i consiglieri avessero avuto il tempo per prenderne visione ed eventualmente apportare correttivi. Un atto di sfida, da parte della giunta, che già aveva mandato su tutte le furie il consigliere dell'Idv Stefano Anzalone e il capogruppo del Pdl, Lilli Lauro. Ma proprio Farello, allineandosi alle giuste rimostranze dei colleghi, aveva di fatto costretto il presidente Giorgio Guerello ad annullare la seduta di consiglio.
Una sfida aperta, che peraltro nasce da motivazioni più profonde. Non a caso a questa rottura si è arrivati dopo che nei giorni scorsi il sindaco aveva rilanciato l'ennesima provocazione: «Il Terzo Valico è inutile e non porta occupazione». Dopo il «no» alla Gronda, mascherato con l'attesa delle varie valutazioni tecniche, il «no» all'opera più indispensabile alla città e all'intera regione, era davvero troppo. Il Pd ha dunque deciso di reagire, temendo di perdere ancora terreno.
Che l'annullamento del consiglio comunale non potesse essere un semplice fatto tecnico lo ha segnalato ieri mattina solo il Giornale, così come il «fiuto» per la notizia ha portato la squadra di Telenord a scavare nella sede del Pd. Senza neppure troppe insistenze è arrivata la notizia sparata da Farello. Una notizia che ora potrebbe aprire una vera crisi in Comune, perché Doria dovrà smettere di cercare nuove maggioranze strizzando l'occhio ai grillini e dovrà rispettare i patti con il Pd e soprattutto il programma elettorale promesso ai cittadini.

Altrimenti la sfiducia al sindaco potrebbe essere la neppure troppo clamorosa conclusione di un'esperienza fallimentare per il Pd, iniziata con le primarie della disfatta. Anziché cambiare solo la rotta (e qualche assessore estremista e davvero insostenibile) il sindaco rischia addirittura di dover andare a casa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica