«La gente è cambiata adesso vuole metterci il becco»

L'esperto di marketing: «Un cliente insoddisfatto può mandare in crisi anche un'azienda»

Marco Bocconi, consulente di comunicazione e marketing per grandi aziende, ha la barba lunga di chi la sa lunga. Soprattutto in tema di pubblicità. Qual è la pubblicità che la fa sobbalzare dal divano? «Quella relativa al comparto auto: al di là della voce dello speaker sempre impostata sul tono con quest'auto non vai da tua suocera per il pranzo della domenica, ma stai partendo alla conquista dell'Everest, gli spot mostrano nella maggior parte dei casi automobilisti-esploratori che invece di andare al lavoro e di lottare per parcheggiare senza prendere multe, si lanciano in avventure degne di Indiana Jones. Insomma si potrebbe dire che in alcuni casi la linea tra la creazione di un'emozione e la presa per i fondelli è molto labile».Come sono cambiati i gusti dei consumatori in tema spot pubblicitari? «A essere cambiati sono i consumatori, ma soprattutto i media che utilizzano. Il pubblico-consumatore non accetta più un ruolo passivo, vuole essere protagonista attivo dire la propria, far sentire il peso delle proprie opinioni». La qualità del prodotto rimane fondamentale? «La qualità del prodotto rimane importante anche perché un cliente insoddisfatto oggi rischia di trasformarsi in una vera e propria crisi: il giudizio che il consumatore dà di un prodotto, un aspetto che un tempo era privato tra il consumatore e l'azienda e che oggi invece è assolutamente pubblico e privo di filtri, e questo rappresenta un'arma a doppio taglio. Nel bene come nel male». Non c'è il rischio di dare più valore all'apparenza che alla sostanza? «Questo è un aspetto insito nella pubblicità, lo è da sempre. La pubblicità ha l'obiettivo di creare bisogni, che nella maggior parte dei casi con quelli reali non hanno niente a che fare».Il modello Carosello perché oggi sarebbe improponibile?«Cambia lo storytelling, perché cambiano i linguaggi e i riferimenti culturali, i media. Però non direi che il modello Carosello sia sparito in toto.

Si è evoluto, si è adattato ai temi e alle differenti regole, ma moltissimi degli aspetti che hanno fatto di Carosello un cult si ritrovano nei differenti tipi di campagne. Con un potenziale paradosso: talvolta in azienda ci si limita a raccogliere e selezionare il materiale creato dal pubblico stesso».NMat

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