La natura e l’uomo alle prese con gli sconvolgimenti climatici un rapporto simboleggiato in Trentino, dove gli artisti dell’11° Manifestazione internazionale d’arte ambientale RespirArt, fra il 19 e il 27 luglio 2019, hanno lanciato un monito creando 5 nuove opere parco d’arte RespirArt, il più alto del mondo. Fra le quote 2000 e 2200 di Pampeago, in Val di Fiemme, Maria Concetta Mattei ha presentato le 5 nuove installazioni d’arte ambientale che si aggiungono alle 22 già presenti.
L’artista svedese Hannah Streefkerk ha adagiato ricami di licheni su quattro pini cimbri, intitolando la sua installazione “Simbiosi”. “Ci ho messo molti mesi per ricamare e cucire a uncinetto questi licheni – ha spiegato l’artista –. È un lavoro lento, in completa simbiosi con i tempi dilatati della natura e con i suoi incredibili giochi cromatici. Per me è tempo speso bene, perché rivela il rapporto di dipendenza fra l’albero e il lichene. Anche noi non possiamo vivere gli uni senza gli altri e non possiamo vivere nemmeno senza gli alberi”.
Se l’artista svedese suggerisce un rapporto simbiotico, il celebre artista polacco Stanislaw Brach e i suoi studenti dell’Accademia d’arte di Varsavia Jan Jaworski Brach e Filip Musiał puntano l’obiettivo sulla bellezza che esprime la natura con l’opera “Point” creata con gli abeti rossi caduti nel territorio della Magnifica Comunità di Fiemme. La struttura conica ricorda il forno utilizzato per cuocere le sculture di ceramica. Al suo interno, però, non c’è un’opera creata dall’uomo, ma una grande pietra levigata dal tempo, plasmata dalla natura.
Gli artisti trentini del Gruppo Terrae, Giuseppe Dondi, Alberto Larcher, Roberto Rossi e Fabio Seppi, hanno ricreato gli effetti della tempesta, assemblando legni spezzati raccolti nelle vicinanze del parco. L’installazione “29 ottobre 2018” invita ad osservare, oltre alla forza distruttiva della natura, la sua potente spinta verso la rinascita.
Lungo il sentiero ad anello del parco RespirArt si incontrano anche le betulle della studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Venezia Martina Pomari. Fra le fessure della loro corteccia si aprono occhi con uno sguardo umano. “Mirrow” è un’opera provocatoria che invita l’uomo a guardare con gli occhi dell’albero.
Poco più in là, l’artista di Riva del Garda Giovanni Bailoni rivela l’eternità della materia con l’opera “Dolomieu”. La statua del vulcanologo, mineralista e geologo che ha scoperto la Dolomia è stata creata riciclando i tetti di vecchie baite dolomitiche. L’opera è dedicata ai primi 10 anni di Dolomiti Unesco e alla campagna di sensibilizzazione planetaria che ha favorito consapevolezza di un bene ambientale prezioso.
Il parco RespirArt, curato da Beatrice Calamari e Marco Nones, ha aperto un dialogo con le bellezze naturalistiche del gruppo dolomitico del Latemar nel 2011, invitando artisti di fama internazionale, come Hidetoshi Nagasawa (1940-2018), artisti trentini e studenti delle Accademie d’Arte europee. Il progetto, destinato ad espandersi, ha trovato terreno fertile anche in Germania, dove all’inizio di luglio è nato il parco RespirArt Bavarese che si affaccia sul Danubio, a Passau.
Sostengono il parco trentino un gruppo di hotel della Val di Fiemme, gli impianti di risalita Itap di Pampeago, la Provincia Autonoma di Trento, la Fondazione Dolomiti Unesco, la Magnifica Comunità di Fiemme, l’Apt Val di Fiemme e la Cantina Endrizzi, nota per il suo vino che profuma dei boschi delle Dolomiti.
Visite guidate alle opere d'arte Respirart: cell. 371 4219977
Informazione sull'estate in Val di Fiemme: www.visitfiemme.it
(fotografie: Eugenio Del Pero)
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