Giletti torna in Rai a spiegare qual è "Lo stato delle cose"

Il conduttore ironizza: "Meglio avere molti padroni che uno solo". Temi scottanti affrontati da più voci

Giletti torna in Rai a spiegare qual è "Lo stato delle cose"
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Lui sostiene che non è L'Arena e nemmeno Non è l'Arena. Comunque è lui, Massimo Giletti, che torna con il suo modo di fare televisione, con il suo carico di esperienza e con il fardello di essere stato cacciato dalla Rai, poi cacciato da La7 e poi di nuovo accolto in Rai. Ricomincia da Raitre, rete finora a lui non consona, ma che potrebbe esserlo nel nuovo corso pluralista e non più feudo della sinistra. Insomma, Giletti da stasera, ogni lunedì, riprende il suo talk-reportage-approfondimento con il titolo Lo stato delle cose. Tra gli ospiti della prima puntata: Renzi, Vannacci, Gomez, la Pasclae... Il programma vuole affrontare «i fatti, le questioni e le storie che sono al centro del dibattito pubblico con ospiti, linguaggi e temperature diverse, mettendo sempre in contatto l'alto e il basso, la destra e la sinistra, il centro e la periferia del mondo». Cosa questo voglia dire e in che cosa si differenzi dal modo di fare tv a cui Giletti ci ha abituati, un misto di show, coraggio, imprudenza, provocazioni, scoop e panna montata, sarà tutto da vedere. Come sarà da capire perché la trasmissione sia stata messa sotto la direzione di Rai Cultura di Silvia Calandrelli e non sotto quella Approfondimenti di Paolo Corsini. Forse perché - semplicemente - la prima è dotata di più pazienza del secondo. Per capire il tenore del programma, ospite di stasera è Michael Cohen, ex avvocato di Trump e ora uno dei suoi più acerrimi nemici, colui che ha ammesso di aver pagato la pornostar Stormy Daniels per conto del candidato alla presidenza degli Usa per comprare il suo silenzio. Sarà la sua prima intervista in diretta a un media europeo.

Giletti torna in Rai dopo le lunghe polemiche che hanno fatto seguito alla sua uscita da La7, a causa delle testimonianze sui boss Graviano e delle inchieste sulla mafia (anche se l'editore Cairo continua a sostenere che la scelta è stata puramente economica).

Comunque ora comincia una nuova avventura in una Rai molto più disponibile al suo tipo di televisione: «meglio avere molti padroni che uno solo» ha dichiarato. Vedremo come andrà in una serata, il lunedì, già piena di approfondimenti come Quarto grado di Rete 4 e La torre di Babele su La7.

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