Lavezzi e Cavani, sempre loro. Quando uno inventa, l'altro insacca. E viceversa. Così il Napoli sbriga la pratica Bari e si lancia solitario al secondo posto in classifica. La squadra di Ventura invece fa un ulteriore passo verso l'inferno della serie B. La salvezza ora è lontana 6 punti. Eppure i pugliesi non possono essere accusati di scarso impegno. La buona volontà c'è, ma si accompagna a un certo nervosismo che traspare ogniqualvolta l'arbitro Mazzoleni soffi nel fischietto per rilevare un'irregolarità commessa dai galletti.
Pronti e via, si capisce subito quale sarà il tema della gara, con il Bari a cercare di fare possesso palla e il Napoli lesto ad approfittare degli errori in disimpegno degli avversari per ripartire grazie alle volate di Lavezzi.
Al 12' il primo acuto partenopeo. Incursione di Maggio dalla destra, bravo Gillet ad opporsi in corner. L'equilibrio regna sovrano fino al 38', quando il Napoli passa: punizione sporca di Cavani, Lavezzi si fionda come un falco sul pallone e di tacco fa secco il portiere belga.
Ventura prova a pescare un jolly nello scarno mazzo della sua panchina all'intervallo. Entrano così Okaka e Almiron (al rientro dall'infortunio dopo un mese e mezzo) al posto di Pulzetti e dell'impalpabile Kutuzov. Cambia poco, perché il Napoli dietro è attentissimo e il Bari non riesce mai a pungere. L'unico tiro verso lo specchio della porta di De Sanctis arriva al 62', quando Rudolf esplode un gran sinistro da fuori che si perde di pochissimo sul fondo. Una fiammata in mezzo al nulla.
A chiudere la partita ci pensa, ancor prima del raddoppio di Cavani, Parisi. Già ammonito, il terzino del Bari decide di fermare Maggio con una manata al volto. Secondo giallo e pugliesi in 10. È troppo. I padroni di casa spariscono definitivamente dalla gara. Gli ospiti invece si permettono pure di sprecare un paio di contropiedi clamorosi con errori incredibili al momento dell'ultimo passaggio.
La tranquillità napoletana è rotta da Gargano, che al momento del cambio manda a quel paese Mazzarri.
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