Governo, Berlusconi media con Tremonti: "La fiducia c'è ma devi abbassare le tasse"

Iinfuriato con il ministro Galan dopo l'intervista di ieri sul Giornale, Tremonti incontra il presidente del Consiglio. Silvio gli conferma la fiducia ma gli chiede di fare di più per abbassare le tasse e dare una "scossa" all'economia. Tremonti: "Basta con il fuoco amico". Il coordinatore del Pdl Verdini: "Le critiche nei suoi confronti sono esagerate". Dieci riforme liberiste a costo zero / Carlo Lottieri

Governo, Berlusconi media con Tremonti: 
"La fiducia c'è ma devi abbassare le tasse"

Roma - Un vertice fiume. Un faccia a faccia Berlusconi-Tremonti all’indomani di un vigoroso attacco al ministro dell’Economia portato dal collega dei Beni culturali, Galan. L’uomo dei conti pubblici ha minacciato le dimissioni e chiesto la fine del «fuoco amico» che hanno lo scopo di «indebolirlo», pretendendo che il premier lo difendesse dalle critiche dei tanti colleghi che, non da oggi, lamentano la scure tremontiana ai propri dicasteri. Il premier lo ha fatto ma, dal canto suo, gli ha anche chiesto uno sforzo in più per il futuro: ora è arrivato il momento di trovare le risorse per abbassare le tasse entro la fine della legislatura. Ci sono le amministrative ma la tornata elettorale ha valenza politica e il presidente del Consiglio vuole lanciare un messaggio forte.

Del tipo: così faremo ripartire l’economia. Certo, occorre il nullaosta di chi fino a ora ha tenuto i cordoni della borsa sigillati. Fino a ora. In futuro è bene allentarli un po’. Se è vero che il Cavaliere ha riconosciuto le capacità del suo ministro di «non farci fare la fine della Grecia», ora gli ha chiesto di cambiare marcia. E se proprio questo è un momento difficile, occorre procedere con le riforme a costo zero. In effetti sia Tremonti che Berlusconi hanno convenuto che i soldi in cassa non sono molti. Ma che, tuttavia, «senza Fini fare le riforme sarà più facile». Quella di ieri è stata senza dubbio la giornata di Tremonti. Iniziata con l’intervista bomba rilasciata al Giornale dal ministro Galan. Un attacco che ha fatto molto rumore. Ma fino alle due del pomeriggio di ieri tutto ha taciuto.

Ma cosa aveva detto il ministro dei Beni culturali al Giornale? «Con Tremonti si perdono le elezioni. Per questo chiedo a Berlusconi una scossa». E ancora: «Tremonti è un socialista che ritocca tutti i provvedimenti e il governo è perennemente commissariato da lui». Bordate che, per ore, hanno provocato un assordante silenzio. Di fatto nella maggioranza sono in molti a mugugnare: c’è chi sotto sotto condivide le critiche, chi ricorda che in effetti è lui a strizzare troppo i cordoni della borsa, chi sposa la critica finiana ai tagli lineari. La difesa a Giulio è arrivata alle 14. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ribadisce «il suo pieno sostegno all’azione del ministro dell’Economia Giulio Tremonti - si legge - Grazie alle linee di politica economica, sempre condivise e approvate dal Consiglio dei ministri, l’Italia ha garantito la tenuta del bilancio dello Stato e con questa la sicurezza del risparmio e la coesione sociale».

Due minuti dopo tocca al triumviro del Pdl Denis Verdini mettere in riga il ministro malpancista: «Ritengo esagerate e fuori luogo le critiche a coloro che, ognuno per la sua parte, hanno assicurato risultati così importanti e lusinghieri. È legittimo avere opinioni diverse... ma è anche doveroso che queste possano essere valutate e discusse nelle sedi di partito e non sulle pagine dei giornali, proprio perché è ciò che vogliono i detrattori del Pdl e quanti ambiscono alla caduta del governo per via extrapolitica». A Galan, che non ha neppure risparmiato La Russa e il capogruppo del Pdl Cicchitto, definendoli «politici di professione», rispondono gli interessati. Cicchitto si morde la lingua: «Gli risponderò dopo le elezioni»; La Russa si contiene: «Specie in campagna elettorale l’obiettivo dovrebbe essere unico: remare nella stessa direzione».

Ed è proprio la campagna elettorale per le amministrative in cima ai pensieri del Cavaliere. La riforma della giustizia, comunque, sarà uno dei temi centrali su cui impostare la campagna elettorale e la fase due dell’azione di governo. I numeri ci sono ma il Cavaliere sa anche che per non renderli ballerini va risolta in fretta la questione del cosiddetto «rimpastino». A questo proposito il Cavaliere, dopo aver ricevuto l’ex ministro Scajola, ha incontrato anche l’onorevole «responsabile» Scilipoti. L’ex dipietrista ha confermato al premier di non essere interessato ad alcuna poltrona ma non tutti, tra i suoi colleghi, la pensano così. Ma anche questo nodo sta per essere sciolto.

Qualche sottosegretario verrà nominato la settimana prossima, durante il primo Consiglio dei ministri.

L’ultimo empasse riguarderebbe il nome di Villari su cui ci sarebbe il veto dei senatori Gasparri e Quagliariello. Ma che la squadra dei «responsabili» è destinata a non dividersi lo conferma un’indiscrezione. Presto si chiameranno «Terzo polo - Lista dei riformisti». Pare che il simbolo sia già stato depositato.

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