Il governo, sul fronte migranti, ha un solo obiettivo: evitare che i numeri continuino ad aumentare a questi ritmi e alleggerire le strutture di accoglienza. Il prossimo passo è quello di attuare una stretta sulle norme ora in vigore, in particolare sulla protezione speciale che agisce sui richiedenti asilo e sui rimpatri degli irregolari, affinché siano un vero deterrente contro gli arrivi di migranti irregolari in Italia. Questo è l'ambito di lavoro al quale il governo intende dedicarsi nei prossimi giorni, dopo aver annunciato che presenterà i propri emendamenti al decreto varato dopo il naufragio di Cutro, ora all'esame del Senato.
Non ci sono passi indietro da parte dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni che, anzi, vuole rafforzare la sua posizione, già ribadita dal premier dopo la tragedia calabrese in cui morirono 93 persone, condivisa dalla Lega e apertamente rivendicata dal ministro Matteo Piantedosi. La strada degli emendamenti governativi condivisi da tutta la maggioranza è quella che sembra essere al momento preferita da Palazzo Chigi, che in questo modo vuole anche dare un forte segnale al parlamento, all'Europa e alle opposizioni, mostrandosi più unita che mai. Martedì alle 18 la commissione Affari costituzionali del Senato tornerà a riunirsi e oltre ai pareri dell'esecutivo, che ancora mancano, l'attenzione sarà tutta sugli emendamenti governativi annunciati dal sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni.
"Li presenteremo per affrontare le ulteriori questioni emerse dopo l'emanazione del decreto, tenuto conto della particolare rilevanza del flusso migratorio in atto", fonti vicine all'esecutivo parlano in realtà di poche ma significative modifiche, capaci di rafforzare la linea "stop partenze" e lotta agli scafisti. Una linea che sembra essere ancor più determinante e importante davanti all'aumento così elevato degli sbarchi, che preannuncia un'estate torrida dal punto di vista degli arrivi irregolari. Gli emendamenti del governo non andranno a sovrapporsi a quelli della Lega, perché il grosso delle modifiche targate Carroccio non verranno toccate. Così riferiscono alcune fonti, che sottolineano che verranno solo limate dal punto di vista tecnico-formale e messe in ordine. Ad esempio resteranno le limitazioni per ottenere la protezione speciale ma probabilmente, in alcuni casi, saranno più rigide rispetto a oggi.
Potrebbe saltare, invece, la proposta della Lega di creare una struttura di missione, chiamata "Struttura" e attiva al ministero dell'Interno "con compiti consultivi e di indirizzo" per l'integrazione dei migranti. Il rischio, pare, è che sia ridondante rispetto a quel che esiste già e funziona.
Così come potrebbe non essere necessario un ritocco sul prolungamento dei tempi di detenzione all'interno dei Cpr. Lo chiede la Lega, passando dagli attuali 90 giorni prorogabili per altri 30, a 180 giorni prorogabili di 30.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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