A qualche giorno di distanza dalla relazione che Raffaele Fitto ha presentato a Camera e Senato per la discussione sul decreto Pnrr, oggi, 26 aprile, il ministro ministro per gli Affari Ue è ritornato a palazzo Madama per l'informativa sul Piano. Fitto ha esordito dicendo “il governo ha fatto proprio l’appello di Matterella”. Il ministro ha spiegato che sta "lavorando su alcuni aspetti legati al raggiungimento dei 27 obiettivi" in un confronto preventivo con la Commissione europea, "non per rischiare di perdere gli interventi, ma per correggere alcuni obiettivi intermedi con la finalità di mantenere l'obiettivo finale di spesa”.
Tre esempi: Asili, idrogeno e Cinecittà
Fitto ha fatto tre esempi specifici. Il primo riguarda il piano degli asili nido: c'è "un ritardo complessivo che rischia di mettere in discussione la possibilità per tutti gli interventi di vedere affidati i lavori a giugno 2023. Il Governo - ha spiegato Fitto - si sta confrontando con la Commissione Ue verso l'alto e l'Anci verso il basso con l'obiettivo di capire con l'Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, quanti di questi interventi non riescono a rispettare il target del 30 giugno e come si può, in un confronto con la Commissione Ue una modifica dell'obiettivo intermedio per garantire la realizzazione dell'intervento alla fine del programma".
Una seconda criticità riguarda la sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale, in cui il numero delle domande è stato inferiore alla disponibilità finanziaria: "Che si fa in questo caso? Ci si siede con la Commissione europea e si rimodula l'obiettivo".
Infine, il "progetto Cinecittà che partiva con un dimensionamento molto importante ma se non dovesse essere oggetto di una revisione in termini complessivi di progetto e soprattutto di risoluzione di alcuni contenziosi che sono all'interno del progetto difficilmente potrebbe raggiungere il risultato".
Revisione per raggiungere l'obiettivo fissato a giugno 2026
Più in generale, per il Ministro "è l'intero programma che deve essere oggetto di una revisione costante per poter avere la capacità, revisionando alcuni obiettivi in corsa, di raggiungere l'obiettivo finale" a giugno 2026, in modo da "avere adesso il quadro di riferimento e permetterci di immaginare ora delle modifiche concordate con la Commissione europea determinate da diversi fattori" come "l'aumento del costo delle materie prime e il cambio di obiettivi strategici che abbiamo di fronte, perchè il Pnrr è stato immaginato prima dello scoppio della guerra in Ucraina". Una revisione "di cui non ci stiamo occupando solo noi ma tutti i Paesi destinatari delle risorse del Piano”.
La replica alle polemiche PD: "Confronto aperto in tutte le direzioni"
Il lavoro è collegiale: “Con tutti i ministeri e i soggetti coinvolti nella fase di attuazione stiamo verificando i livelli di avanzamento perché non siamo a molto tempo di distanza dal completamento del programma. Oggi noi abbiamo la possibilità di comprendere quali" interventi "non possono essere realizzati e capire come possono essere rimodulati. Le valutazioni degli interventi saranno oggetto di confronto col il Parlamento: il Governo non modificherà il Piano senza aprire un confronto in tutte le direzioni. Ma lo faremo sulla base di un lavoro con i singoli ministeri e con tutti gli enti attuatori del Pnrr”, ha detto Fitto rispondendo alle polemiche mosse dal Pd nei giorni scorsi, in particolare al capogruppo al Senato Francesco Boccia che richiedeva la presenza del ministro in parlamento.
"Stiamo verificando con tutti i ministeri il livello di avanzamento, non siamo a molto tempo di distanza dal completamento del programma, siamo a 3 anni e 2 mesi. E' evidente che oggi abbiamo la possibilità di comprendere quali di questi interventi non possono essere realizzati e capire come rimodularli, ma tra un anno questo lavoro non potrà più essere fatto, e rischieremmo di trovarci in una situazione di difficoltà rispetto al finanziamento europeo e all'impossibilità di poter fare cambiamenti, perchè l'intervento sarà in una fase avanzata e si rischia di aprire un grandissimo contenzioso" ha spiegato Fitto "oggi siamo in una fase in cui si può assolutamente intervenire perchè è previsto dai regolamenti europei, si può trovare una soluzione, anche con il lavoro congiunto che le altre programmazioni disponibili", ha aggiunto Fitto.
“Evidentemente - ha detto Fitto-di fronte a questo, gli enti attuatori dovranno garantire, assumendosi la responsabilità, la realizzazione degli interventi entro giugno 2026. A fronte di detta garanzia, pubblica e ufficiale, il Governo si sentirà molto più tranquillo ed eviterà di ritrovarsi con il rischio di immaginare che tutto l'eventuale rischio di non realizzazione" degli interventi "sia scaricato su di sé. Siamo in una fase in cui si può assolutamente intervenire anche con il lavoro congiunto con le altre programmazioni disponibili”.
A maggio attesa la relazione semestrale sul Pnrr
Nel mese di maggio il governo presenterà una relazione semestrale che sarà una valutazione complessiva e documentata del Pnrr: "una base per costruire una dinamica di confronto sulle criticità". Il governo ha iniziato il suo lavoro sulla prima grande questione: il raggiungimento dei 55 obiettivi utili per poter ottenere la terza rata da 19 miliardi. Al momento dell'insediamento il governo ha trovato 25 obiettivi raggiunti, c'è stato poi un lavoro molto intenso e i 55 obiettivi sono stati raggiunti e inviati alla Commissione europea ed è iniziato un momento di confronto con quest'ultima.
Sulla rata da 19 miliardi relativa ai 55 obiettivi da raggiungere allo scorso 31 dicembre su cui si è sviluppato un confronto con la Commissione Ue su tre criticità (stadi di Firenze e Venezia, concessioni portuali e teleriscaldamento) Fitto ha spiegato: "ritengo che si proseguirà in queste ore con l'invio delle ulteriori documentazioni,in un confronto costante e propositivo con la Commissione europea, per raggiungere questo obiettivo che, come evidente, nelle prossime ore dovrà trovare una soluzione anche perchè si completa il mese individuato come ulteriore proroga".
Per quanto riguarda le concessioni portuali, in particolare quella
del porto di Taranto che ha durata di 49 anni, Fitto ha riferito che "in data 21 aprile 2023 è stato approvato il nuovo decreto ministeriale che, d'intesa con il Ministro Salvini, ha superato le osservazioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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