La slot machine che inchioda l'Italia

L'economista Roberto Perotti spiega che tra il 2020 e il 2021 l'Italia ha preso impegni economici per quattrocento miliardi di euro

La slot machine che inchioda l'Italia
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L'economista Roberto Perotti, che come consigliere del governo Renzi tentò inutilmente di ridurre la spesa pubblica, in poche parole ci spiega le oggettive difficoltà di bilancio con cui è costretto a barcamenarsi, suo malgrado, l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

Questo quanto dichiarato dal bocconiano in una intervista rilasciata alla Stampa: «Con la firma del nuovo patto di Stabilità alcuni hanno accusato Meloni di non avere difeso gli interessi nazionali. La verità è che non c'era molto da fare. Era evidente che dopo la follia della pandemia i Paesi nordici avrebbero imposto la linea del rigore, e non solo all'Italia.- In particolare, precisa Perotti - Fra il 2020 e il 2021 abbiamo preso impegni di spesa per quattrocento miliardi di euro, tra gestione dell'emergenza Covid, Recovery Plan e Superbonus. Il risultato è che ora non riusciamo a trovare nemmeno cinque miliardi per la spesa sanitaria».

In sostanza, l'economista ha fotografato in modo molto efficace il quadro devastante che si è prodotto attraverso le dissennate misure messe in pratica dal governo giallo-rosso diretto da Giuseppe Conte . Misure le quali, oltre ad aver fatto esplodere il debito pubblico, in prospettiva hanno paralizzato le capacità fiscali e operative di chi si sarebbe trovato ad amministrare il Paese successivamente.

A tale proposito, in una diretta del 4 ottobre su Sky Tg24, il vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Mario Turco, ha rivendicato la bontà di quegli sciagurati provvedimenti, sostenendo che solo per quanto riguarda il bonus edilizio esso avrebbero prodotto una crescita del Pil di circa 140 miliardi.

Peccato però, come sostenuto nella stessa occasione da Alessandro Barbera, che le stime più accreditate parlano di un trasferimento di ben 200 miliardi dalle casse pubbliche allo stesso settore edilizio. Ciò significa, per farla breve, che la fallimentare operazione vetero-keynesiana ha funzionato come una colossale slot-machine, in cui ha rimetterci l'osso del collo è stato l'intero sistema economico.

E se ora l'attuale maggioranza, con tutti i difetti che le vogliamo attribuire, si trova a gestire un rientro obbligato nei

parametri imposti non solo dall'Europa, bensì dal partito unico della realtà, è bene che l'opinione pubblica sia resa edotta circa i principali responsabili di un dissesto finanziario che si sarebbe dovuto evitare come la peste.

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