La guerra delle primarie si gioca sul fronte del porno

Candidati bacchettoni. I tre leader repubblicani si sfidano a colpi di "sex proibizionismo". Gli elettori gradiranno?

La guerra delle primarie  si gioca sul fronte del porno

Cosa non farebbero pur di arrivare alla Casa Bianca.
A volte sono proclami e promesse puramente tattiche ed elettorali, giusto per beccare qualche voto in più tra gli ultraconservatori evangelici, tra gli elettori cattolici o tra quelli del Tea Party, i quali non vogliono nessun aumento delle tasse per nessuna ragione e vogliono decurtare la spesa pubblica, quella scolastica e per l'assistenza sociale.

Così soltanto tre candidati repubblicani: il mormone Mitt Romney, il cattolicissimo di ultradestra Rick Santorum e il neo convertito alla Chiesa cattolica romana Newt Gingrich, hanno risposto prima dell'inizio delle primary alla potente organizzazione «Morality in Media» (conosciuta con la sigla Mim) che da decenni combatte la pornografia e l'indecenza dilagante anche nelle scuole pubbliche.
Il Mim ogni anno spende decine di milioni di dollari in campagne pubblicitarie e moralizzatrici e patrocina innumerevoli denunce penali e cause civili, affinchè la pornografia venga combattuta dalle varie procure federali e statali con l'applicazioni delle leggi: le più restrittive e punitive a livello di risarcimento danni e di pene detentive.

Il presidente Obama ha totalmente ignorato l'appello di «Morality in Media», perchè si proclama un'organizzazione apartitica e apolitica, in realtà è di stampo prettamente conservatore con le varie chiese evangeliche e cattoliche che finanziano le varie campagne contro la pornografia dilagante negli Usa, che risulta molto difficile da vietare e anche limitare.

Difatti ben tre sentenze della Corte Suprema (nel 1963, '73 e nel 1983) hanno riconosciuto formalmente la pornografia come un diritto di espressione, garantito dal primo emendamento della Costituzione.

Il front runner Romney è stato il primo a firmare in bianco l'appello di «Morality in Media» in quanto vuole preservare i «valori fondamentali della famiglia». Difatti la sua vita privata è irreprensibile sotto ogni punto di vista: felicemente sposato da 42 anni con 5 figli e tradimenti zero, come usa ripetere con garbata ironia nei suoi comizi.

L'italoamericano Santorum: ben sette figli, felicemente sposato da 27 anni e una vita sempre vissuta secondo gli insegnamenti della Bibbia (tutta casa, chiesa e politica) ha subito aderito alla campagna contro la pornografia del Mim, lo scorso novembre, promettendo che quando arriverà alla Casa Bianca farà di tutto affinchè il Congresso approvi un pacchetto di leggi contro l'oscenità e che le pene più severe dovrebbero essere sempre applicate dai giudici federali e statali.

Gingrich invece, reo peccatore pentito con una serie infinita di tradimenti perpetuati ai danni delle prime due mogli, convertito da pochi anni al cattolicesimo e ora al suo terzo matrimonio (la sua vita privata è causa del suo insuccesso in queste primary), ha firmato una cambiale in bianco al «Morality in Media», promettendo che se sarà eletto presidente nominerà un Procuratore generale a livello federale, ad hoc, affinchè la pornografia e l'indecenza sessuale venga combattuta sempre e dovunque con le più severe leggi vigenti.

Alcuni studi scientifici del Mim sostengono che la pornografia è causa diretta della misogenia, della violenza contro le donne e porta di solito alla distruzione dei matrimoni. Ma c'è uno studio commissionato lo scorso anno dalla Casa Bianca che smentisce i dati del Mim: la causa principale dei divorzi sarebbe dovuta alla grave crisi economica in corso.

E se ci si sposa tardi, dopo aver acquisito una solita stabilità finanziaria, per amore e compatibilità caratteriale, i matrimoni durano nell'80% dei casi. E la pornografia non avrebbe niente a che fare con l'aumento esponenziale dei divorzi.

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