Lungo il fronte di Kharkiv sono schierati anche i volontari russi anti-Putin. Il comando di Kiev ha inviato nell’area la legione “Libertà alla Russia” e due altre formazioni partigiane che negli scorsi mesi si sono rese protagoniste di raid nelle regioni di Belgorod e Kursk, come parte dei rinforzi schierati per bloccare l’avanzata delle truppe del Cremlino.
“La situazione è molto difficile e l’intensità degli scontri è elevata. Ve n’è uno almeno ogni dieci minuti”, ha dichiarato a Reuters un membro di una squadra mortai che si è identificato con il suo nome di battaglia, Winnie. “Continuano a mandare la loro gente in questo incredibile tritacarne”. Il suo riferimento è alle alte perdite che, secondo fonti ucraine, le forze di Putin avrebbero subito in quest’operazione iniziata il 10 maggio e che, ad oggi, ha visto la penetrazione degli invasori per circa otto chilometri nell’oblast’.
Il vicecomandante della legione Maksimilian Andronikov ha spiegato che i soldati di Mosca sono diventati più innovativi. “Hanno imparato le lezioni della guerra, stanno usando tattiche piuttosto intelligenti”, ha affermato, sottolineando come lo sviluppo peggiore per il lato ucraino sia stato l’inizio dell’impiego di bombe plananti che contengono diverse centinaia di chilogrammi di esplosivo. La Federazione dispone di vaste scorte di questi ordigni relativamente economici, risalenti all’epoca sovietica. “Oggi sono esplose quattro bombe aeree guidate, a circa 500 metri di distanza. Ero a terra e ha iniziato a vibrare, sono stato scaraventato verso l'alto, e non sono piccolo”, ha raccontato Winnie.
Al momento, l’assalto russo si sta concentrando sulle città di Lyptsi e Vovchansk. Secondo l’Institute for the study of war, l’obiettivo del Cremlino è la creazione di una zona cuscinetto in modo da limitare gli attacchi ucraini contro il territorio russo e non un’avanzata in profondità verso Kharkiv. Stando a quanto dichiarato dai soldati al fronte, pare che l’armata di Putin stia utilizzando meno veicoli corazzati e che abbia aumentato i bombardamenti di artiglieria e l’utilizzo di droni. “Il nemico è in vantaggio per quanto riguarda gli uomini, anche se non ha più tanti veicoli come prima”, ha affermato Andronivok. “Ma noi sentiamo la differenza (per quanto riguarda l’artiglieria, ndr). Se non ci fosse, il nemico non avrebbe questi successi qui e in Donbass”. Oltre alla scarsità di munizioni, gli uomini di Kiev si sono anche lamentati del fatto di non poter attaccare la Federazione con le armi fornite dall’Occidente. “È un problema.
C'è un intero elenco di armi che riceviamo, ma fino a poco tempo fa non avevamo il diritto di usarle sul territorio della Russia impunemente. Il nemico sta sfruttando il fatto che il territorio russo non può essere colpito”, ha concluso Andronikov.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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