«Gli esercizi commerciali stanno uccidendo la gallina dalle uova doro. Il loro è un atteggiamento miope e distruttivo». Suonano decise le parole che Guidalberto Guidi, presidente di Eicma, lEsposizione internazionale del ciclo e motociclo, rivolge allindirizzo dei commercianti milanesi, in particolare degli albergatori. La loro colpa è quella di gonfiare i prezzi della propria offerta commerciale in occasione delle fiere milanesi. La critica, in verità, come riportato ieri dal nostro quotidiano, era già stata mossa nei giorni scorsi dai vertici di Fiera Milano che, per bocca del Presidente, avevano accusato gli albergatori meneghini di far lievitare i prezzi fino a quattro volte durante il Salone del Mobile e le principali manifestazioni fieristiche.
Loccasione per rinnovare la polemica è nata ieri in occasione della presentazione alla stampa di Eicma 2009, il salone che si aprirà il prossimo 10 novembre (fino al 15) presso i padiglioni fieristici. «Milano riesce ancora a produrre ricchezza per se stessa e per il Paese, nonostante la crisi, anche grazie alle numerose fiere che ne animano la vita economica e turistica - ha ricordato Guidi -. La lievitazione dei prezzi delle strutture ricettive costituisce un problema serio e oggettivo che rischia di danneggiare uno dei volani delleconomia che ancora funziona». In effetti i numeri della stessa Eicma sono importanti e rappresentano una voce consistente nel «fatturato della città»: si calcola che anche con questa edizione lesposizione attirerà sotto la Madonnina 500mila visitatori, con un indotto di circa 50-60 milioni di euro.
Visti i numeri, la diatriba non sembra essere uno sterile battibecco tra categorie produttive, ma tocca un nodo nevralgico delleconomia della città e della sua capacità di essere competitiva puntando sulle sue risorse migliori. Il problema è fondamentalmente uno, ossia il rischio che certe strategie commerciali rischino di vanificare gli sforzi messi in campo da una fetta importante del tessuto produttivo locale per sostenere l'immagine e lo sviluppo della città. «Non tutti gli albergatori approfittano della situazione e Milano non è più cara di altre città europee, come per esempio Colonia - dice l'amministratore delegato di Fiera Milano, Enrico Pazzali - ma il problema è reale e molto sentito da tutti noi che cerchiamo di inventarci sempre nuovi modi per produrre ricchezza per la città, e non solo. In questo conteso, occorre che ognuno faccia la propria parte e ci metta buona volontà per salvare un patrimonio che è comune. Per quanto ci riguarda, come Fiera noi abbiamo stipulato accordi con Federalberghi per stabilire prezzi equi per i nostri partner. Oltre a questo, una strada che stiamo cercando di percorrere, è quella di coprire il maggior numero di mesi con eventi fieristici per fornire alla città ulteriori occasioni di entrate e di turismo. Ad agosto, per esempio, abbiamo proposto il Festival del Rock e un convegno per bibliotecari che hanno avuto un enorme successo, soprattutto se consideriamo il periodo tradizionalmente morto. Tuttavia sono consapevole che il problema persiste e sia serio».
Un problema serio, è vero, che merita di essere affrontato, oltre che con le iniziative, pur meritorie, degli imprenditori, con scelte strutturali che coinvolgano tutti gli attori locali, dal tessuto produttivo alle istituzioni. E forse qualcosa, in questo senso, si sta muovendo. «Insieme con Regione, Provincia e Comune - continua Pazzali - abbiamo creato un Tavolo per il turismo che serve proprio a fare sistema in questo settore e a fornire soluzioni a lungo termine.
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