I campionati mondiali indoor di Valencia nei programmi della nostra federazione di atletica leggera dovevano servire per tastare il polso a molti probabili azzurri per Pechino, ma soprattutto a due di loro, Andrew Howe ed Antonietta Di Martino, nostre punte di diamante reduci, tra laltro, da un preparazione condotta negli Stati Uniti.
Purtroppo le notizie che riguardano luno e laltra sono tuttaltro che confortanti se Howe ha dovuto persino rinunciare alla partecipazione spagnola e la Di Martino ha fatto flop, fallendo addirittura lingresso in finale. I suoi salti di ieri indicano precarietà di forma, già avvertita in precedenti gare. Ma ieri cè stato il crollo: esclusa persino dalla finale di oggi. E la sequenza, a testimonianza del suo periodo negativo, è impietosa: ha fallito il primo salto a m 1.81, rimediato al secondo tentativo; poi ha superato al primo salto m 1.86 e m 1.90, tornando a sbagliare a m 1.93, anche questultimo fatto al secondo tentativo, ma cadendo, irrimediabilmente, a m 1.96.
Latleta di Cava de Tirreni non è però sembrata preoccupata: «Non sono riuscita ad effettuare la rincorsa come avrei voluto e dovuto, ma non avevo preparato i Mondiali... Lerrore a 1,81? Non cerco scuse, però erano stati tolti i segni sulla pedana, mi sono trovata senza punti di riferimento. È successo anche ad altre atlete ma avrei dovuto farcela lo stesso... Preoccupata? No, non sono ancora pronta, avevo solo bisogno di tornare in pedana e spezzare la lunga preparazione invernale».
Andrew Howe era tornato invece dagli allenamenti a San Diego, in California, carico di lavoro. Le sessioni sono state gravose, anche se condotte con animo allegro. Ma le prime verifiche fatte in Italia sono state una cocente delusione. Andrew non ha nemmeno toccato gli 8 metri, misura che per lui dovrebbe essere un ricordo di tempi lontani e nulla più. E dopo una prima delusione eccone una seconda con misure poco al di là dei sette metri e mezzo. Di qui la rinuncia a Valencia.
Intanto altri italiani si stanno facendo onore: Elisa Cusma è entrata in finale negli 800 metri, migliorando il record italiano indoor che apparteneva a Gabriella Dorio con 20085 e portandolo a 20036. Ma non basta a cancellare le prime paure: Pechino incombe e le nostre punte di diamante pungono poco.
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