Il glaucoma è nei paesi occidentali la prima causa di cecità. Tutte le persone di 40-45 anni, soprattutto se con parenti diretti affetti da glaucoma devono fare una visita oculistica per consentire al medico di valutare il nervo ottico e la funzione visiva periferica) e stimando il rischio relativo soggettivo (misurando la pressione oculare, lo spessore della cornea, e analizzando l'occhio).
«In Italia - afferma il professor Roberto Carassa, direttore del Centro italiano glaucoma di Milano e presidente dell'Associazione italiana prevenzione glaucoma Onlus - si stima che quasi 800 mila persone ne siano affette, ma si calcola che circa la metà di esse, ed è questo il dato più allarmante, non ne sia a conoscenza poiché la malattia è nella maggior parte dei casi asintomatica. Prevenzione, diagnosi e trattamento precoce sono quindi le parole d'ordine per contrastare questa malattia e in particolare la sua più grave conseguenza, la cecità».
Tutta la terapia del glaucoma ha come scopo la riduzione della pressione dl bulbo oculare che può essere ottenuto con gocce oculari, terapie laser o trattamenti chirurgici. La terapia a base di gocce è la più impiegata grazie all'ottimo rapporto tra rischi e benefici. Il paziente deve instillare le gocce di collirio una o più volte al giorno. L'efficacia della farmacologia dipende non solo dalla potenza che il farmaco ha nel ridurre la pressione dell'occhio, ma anche e soprattutto dall'aderenza del paziente all'uso della terapia. Il paziente affetto da glaucoma, non avendo alcun sintomo e mantenendo un'ottima capacità visiva fino agli stadi più evoluti di danno, è sicuramente un paziente difficile che può non seguire in modo adeguato la terapia prescritta. E' inoltre fondamentale - osserva il dottor Roberto Carassa - che la terapia sia il più semplice possibile, con un regime di somministrazione facile, e il più tollerata possibile. Oggi la scelta terapeutica è soprattutto verso componenti che garantiscano il maggior calo pressorio con una sola somministrazione giornaliera, senza complicanze sistemiche e con minimi effetti collaterali.
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