I conti non tornano. È caos, non tornano proprio. E così il governatore Rosario Crocetta è costretto a rinviare ad aprile la Finanziaria, con relative riforme caldeggiate dal governo Renzi e necessarie per un rilancio delle casse della Regione, ormai al collasso. Esercizio provvisorio, dunque, sino a primavera. Una spesa in dodicesimi che certo non favorirà né rilancio né sviluppo, e che bloccherà una serie di provvedimenti, dalla riforma del pubblico impiego a quella delle Province, sbandierata come obiettivo ottenuto addirittura un anno fa, ma invece rimasta nei fatti al palo, con i commissari che proprio ad aprile 2015 scadono e che non potranno più essere rinnovati.
Un caos. La decisione è arrivata dopo un incontro tra il governatore e gli alleati della maggioranza. Tuona l'opposizione, soprattutto Cinque stelle e Forza Italia. «Il governo continua a snobbarci - tuonano i pentastellati, un tempo simpatizzanti del governatore tsunami ma ora a distanza siderale da Crocetta - e, soprattutto, a snobbare le esigenze della Sicilia, che rischia di affondare».
«Tra immobilismo, pressappochismo e valzer di direttori generali, la Sicilia affonda», tuona il deputato regionale di Forza Italia Marco Falcone.
Ma Crocetta tira dritto. Anzi, sceglie il nuovo ragioniere generale, il terzo nel giro di tre settimane. La misura di quanto la situazione sia caotica e in fibrillazione.
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