I destini di tre fratelli scanditi in capitoli

Davide Enia porta in scena la storia di una famiglia siciliana tra musica e folklore

Strana questa storia che viene proposta al Teatro Parenti fino al 17 aprile. I capitoli dell’infanzia, lo spettacolo diretto da Davide Enia, sono il primo tassello di un ciclo di storie più ampio che accompagnerà l’intero arco della vita di tre fratelli. Capitolo 1: Antoniuccio si masturba. Capitolo 2: Piccoli gesti inutili che salvano la vita. La città che ìddi attraversano e s’insìgnano a conoscere è Palermo.
Il più grande dei tre fratelli si chiama Angelino. Ha lo sguardo trafittìvu come una freccia, la curva delle labbra come la curva del fiume, ed è bello come un agosto». Il mezzano è Antonuccio. Parla in sogno con il pesce squalo, sta scoprendo la sessualità e, agli occhi di tutti, è caro e prezioso come un ricordo tanto dolce e segreto che si è disposti a morire pur di difenderlo. Il piccolo è Asparino, che osserva non soltanto con gli occhi, che da grande vuole abitare in una casa da dove si vede il mare e che desidera ardentemente abbracciare gli alberi. Loro zio è Concetto, un cieco che parla con gli uccelli; Fiore è la madre, che osserva con occhio di sfida il mare nero che bagna Palermo e che le portò via, una notte d’inverno, Toti il pescatore, suo marito e padre dei tre figli.
Palermo è crocifissa da un sole impietoso, come i suoi abitanti. I suoi sette fiumi scorrono e raccontano ognuno una storia apparentemente diversa, come il dedalo di strade che percorrono le sue viscere. Nel sottosuolo, vive la Palermo dell’ombra, in tutto e per tutto uguale a quella di sopra ma rovesciata, perché, per ogni città che si erge contro il cielo, ne esiste una simmetrica fatta di vuoto e di pietra sottratta.

E poi, inevitabile, c’è la guerra, che sempre arriva e sempre distrugge. Dentro (e fuori) tutto questo, vivono i tre fratelli. Chìsta è la loro storia.
I capitoli dell’infanzia
Teatro Franco Parenti
via Pier Lombardo
dall’8 al 13 e dal 15 al 17 aprile

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