Niente disabili sul treno Milano-Parigi

L'assurda testimonianza di Valentina, che vuole portare il figlio disabile a Disneyland. Ma i francesi non lo fanno salire per ragioni di sicurezza ferroviaria

Niente disabili sul treno Milano-Parigi

I francesi dicono "no" ai disabili. E lo fanno a proposito del treno notturno denominato "Thello" che collega direttamente Parigi e Milano. La direzione francese impedisce alle persone con disabilità di caricare sul treno la sedia a rotelle, manuale e non. La direzione italiana risponde che potrebbe essere messa nel vestibolo ma i francesi non vogliono sentire ragioni e dicono che la decisione è stata presa "nel rispetto della sicurezza ferroviaria".

Una scelta discutibile, forse assurda, che pone ancora una volta l'accento sul chi e' diversamente abile. Provare per credere. A sollevare il polverone e' Valentina, mamma di Simone, un ragazzo con disabilità motoria che ha appena compiuto 18 anni. Proprio in occasione della maggiore età, "abbiamo pensato di regalare a nostro figlio un soggiorno a Disneyland, visto che non potevamo fargli il motorino o la patente"- racconta mamma Valentina. Hanno pensato che il treno Thello facesse al caso loro, e partire la sera da Milano per risvegliarsi a Parigi il giorno dopo sarebbe stata la soluzione ottimale.

“Subito ci è stato però detto che su questi treni possono viaggiare solo carrozzine manuali e non quelle elettroniche, in quanto non c’è spazio per tenerle”. In verità, però, anche con le carrozzine manuali ci sono complicazioni, visto che la larghezza ridotta dei corridoi impedisce il passaggio e quindi non permettono di raggiungere in carrozzina lo scompartimento assegnato.

I problemi, poi, non finiscono qui “non esiste bagno attrezzato - continua Valentina -mi dovrò organizzare io portandomi il pappagallo per poter far fare pipì a Simone”, denuncia.

Insomma, sembra proprio che Simone non sia destinato a prendere quel treno. “Sono anche disposta a stivare la carrozzina in luogo diverso, tipo la carrozza ristorante o dovunque ci sia spazio”, propone mamma Valentina. Una soluzione, questa contemplata da Trenitalia: “se si tratta di una carrozzina standard, sia manuale che elettrica, di larghezza massima 650 millimetri, la risposta è sì, può essere caricata a bordo e stipata nel vestibolo – spiega la direzione commerciale italiana di Thello - La “luce” utile delle porte di salita di queste vetture è infatti di 670 mm, quindi l’accesso sarebbe possibile. In caso invece la larghezza fosse superiore a quella della luce delle porte, non sarebbe possibile caricarle”.

E quando tutto sembra risolto nasce un maledetto "ma". La competenza commerciale è dei francesi, quella tecnica degli italiani: diciamo che è una gestione a metà, ma sulla carrozzina decidono i francesi. I francesi non si scompongono e rimangono fermi sulla loro decisione: “La valutazione della richiesta, sotto il profilo del rispetto della sicurezza ferroviaria, impedisce purtroppo di concedere un’autorizzazione ad installare nel vestibolo, per tutta la durata del viaggio, un oggetto che impedisca la libera circolazione dei passeggeri.

Ciò, anche ammettendo che sia tecnicamente possibile caricare la carrozzella a bordo (larghezza della carrozzella 65 cm, larghezza della porta di salita 66 cm)”. E siccome sulla carrozzina decidono i francesi, per il momento su Thello i passeggeri disabili non ci possono salire. E mettono tutti a tacere.

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