Detto fatto. Lavevano annunciato qualche giorno fa con un volantino che inneggiava alla protesta con tanto di Mafalda, personaggio dei fumetti, che urla «rivogliamo tutte le nostre maestre» e puntuali alle 16 ci sono trovati davanti alla direzione scolastica di via Ripamonti. Gli insegnanti e genitori delle scuole primarie milanesi, coordinati da ReteScuole, hanno occupato simbolicamente lUfficio scolastico provinciale. Con tanto di bambini, che invece di trascorrere il pomeriggio ai giardini godendosi la splendida giornata di sole o a casa a giocare sono stati trascinati - come accade spesso ultimamente - a manifestare. Armati di manifesti più grandi di loro, fischietti in bocca e cartelli «vendesi» anche i piccoli manifestanti in erba hanno imparato cosa significa, anche se simbolicamente, occupazione.
Circa in venti (sostengono i promotori delliniziativa) hanno preso possesso degli uffici al primo piano delledificio e in particolare della sala riunione del provveditore provinciale Giuliana Pupazzoni, da dove hanno esposto gli striscioni «Occupiamo...ci di scuola» e «No ai tagli». La protesta di ReteScuole nasce per fra sentire il proprio «rifiuto dei tagli che questanno colpiranno in maniera forte la scuola pubblica - spiega Paolo Limonta, insegnante che fa parte dellassociazione - minando alla radice, ad esempio, la possibilità del tempo pieno». Il problema sono, appunto, i tagli al tempo pieno. «Nel prossimo anno scolastico 3mila bambini e bambine che hanno chiesto il tempo pieno (che è stato garantito dal governo), non lo avranno - recita il comunicato -. Perché gli uffici regionali scolastici hanno avuto ordine di tagliare le classi. A Milano, 148 classi prime sono state trasformate dufficio a 27 ore (mezza giornata), nonostante ai genitori, negli open day, fossero state garantite le 40 ore», aggiunge la nota, secondo cui saranno tagliati 706 insegnanti delle elementari, a fronte di un aumento previsto di 1.900 alunni.
«Oggi occupazione degli uffici scolastici provinciali, domani occupazione degli uffici scolastici regionali» è la minaccia della FlcCgil Lombardia. Unoccupazione simbolica per manifestare «contro i tagli agli organici e alle risorse delle scuole». A metà pomeriggio, il gruppo di manifestanti è stato raggiunto da altri insegnati, genitori e bambini stanchi e annoiati, oltre ai collettivi delle superiori, per una conferenza stampa. «Abbiamo elevato il livello della protesta contro i tagli alla scuola pubblica - ha aggiunto Limonta -, mentre crescono i finanziamenti alle private. Per questo continueremo le nostre iniziative di denuncia fino al termine dellanno scolastico, per poi riprenderle a settembre».
La giornata si è conclusa con un incontro con il dirigente scolastico provinciale Giuliana Pupazzoni. Il gruppo di Retescuole, alla fine, si è riunito in assemblea allesterno delledificio di via Ripamonti.
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