I loro big, nostri idoli di domani

I loro big, nostri idoli di domani

1 Hanno sangue nelle vene. Non c'è bisogno di Horatio Caine, Cold Case o Luciano Garofano per provarlo: l’Inter ha sangue nelle vene. Il nostro. Sono, come noi, milanisti nel Dna. Si vantano, Prisco dixit, di essersi fatti dal nulla: difesa brillante ma che prova l'accusa. Senza di noi, al contrario di noi senza di loro, non esisterebbero. Bastava che un paio di milanisti la piantassero di litigare più di un secolo fa e oggi il Milan avrebbe più scudetti della Juve e più Champions del Real. E loro tiferebbero per il Brera in serie D. Tranquilli però: il Dna rossonero nell’interista si manifesta solo ogni quarant’anni...

2 Hanno valori di una volta. Come tutti i figli di papà, cioè nostri, sono affezionati alla famiglia. Lo dimostra il fatto che i bamboccioni, nonostante i 103 anni suonati, di casa non se ne vogliono andare. Perchè San Siro è la casa del Milan, costruita dai milanisti, per i milanisti. Eterni senzatetto i mezzi neri e i mezzi azzurri anche all'estero per farsi identificare devono chiamare il papà a far da garante: sugli schermi tv, se ci fate caso, c’è sempre scritto Inter Milan, mai Milan Inter...

3 Hanno una maglia bellissima. Come tutti i figli di papà, cioè nostri, stanno sempre incazzati con noi sia quando vincono che quando perdono. Ma non sono degli ingrati. Sulle foto dei trionfi che hanno consegnato alla Storia infatti c’è un'unica firma, il commosso omaggio a chi li ha messi al mondo: Piero Pirelli, padre fondatore del Milan e presidentissimo rossonero per vent’anni. Tra milioni di sponsor hanno scelto papà. Prendercela? E perchè? Provate a immaginare invece se sulle maglie di Baresi o Maldini con la coppa al cielo avessimo scritto Moratti. O Prisco...

4 Sono il simbolo del Bene. Anche quando si vestono bene per far festa con gli amici indossano il guardaroba del papà. Prendi la maglia del Centenario, bellissima, con cui hanno sintetizzato la loro storia. Sul simbolo dell'Inter, disegnato da Muggiani che era pittore, la croce rossa sul fondo bianco, non c'è. C'è invece sul simbolo del Milan: la metà sinistra è rossonera, la metà destra rossocrociata. Sono i nostri colori. Dicono: ma quello è lo stemma di Milano. Prova provata dunque che Milano siamo noi. Unico fastidio: in Turchia la maglia crociata aveva offeso i musulmani. Ma è sempre meglio di quella nerazzurra che offende tutti...

5 Hanno giocatori meravigliosi. Odiare i campioni dell’Inter è sbagliato perchè sono i nostri giocatori di domani. Ieri Meazza, Angelillo, Ronaldo, Vieri, Ibra, domani Eto’o, Julio Cesar.

Perchè le loro bandiere alla fine sono le nostre. E se Leonardo quest’anno dovesse rivincere tutto io sarei contento. Per eguagliare Mourinho, in fondo, lo sappiamo che basta un funzionario dell’Area Tecnica del Milan...

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