I Molinari in buca per beneficenza

Edoardo e Francesco sabato a Cavaglià organizzano una louisiana a coppie i cui proventi saranno devoluti al Burkina Faso

I  Molinari in buca per beneficenza
«Il successo fa beneficenza» è lo slogan che vorrei dedicare ai fratelloni del nostro golf, Francesco «Chicco» ed Edoardo «Dodo» Molinari, visto quanto hanno combinato insieme di recente da campioni del green sul campo di Aruba (Caraibi) e considerata la gara che da ragazzi nobilmente sensibili hanno insieme organizzato per sabato prossimo a Cavaglià (Piemonte, Biella).

Dunque ad Aruba i due Molinari, che facevano coppia e squadra, hanno conquistato per l'Italia (una delle 28 nazioni promosse) il diritto di partecipazione alla prossima World Cup che si disputerà a Shenzhen, in Cina, dal 22 al 25 novembre. «Impresa dura e sofferta fino all'ultimo - mi ha detto Francesco - perché i posti in palio per la qualificazione erano i primi cinque e io e Dodo, a 3 buche dalla fine della corsa, eravamo sesti, cioè i primi esclusi. Ormai temevamo di non farcela ma nel momento difficile siamo rimasti uniti, abbiamo recuperato e lo spareggio ci ha premiati».

E fin qui siamo all'agonismo puro e professionale. Ma la vicina tappa di Cavaglià rappresenta un qualcosa di molto differente, perché dal cinismo degli «score» si passerà alla beneficenza che secondo Francesco «per noi non è un dovere, è un impegno morale». E dunque ecco di che cosa si tratta. Sabato a Cavaglià si svolgerà una giornata di golf voluta dai fratelli Molinari e lanciata con il titolo «In buca per il Burkina Faso». Si giocherà una louisiana a coppie di 9 buche medal (categoria unica). Le prime tre squadre nette e la prima lorda al termine della gara avranno la possibilità di giocare con Francesco ed Edoardo Molinari una louisiana a 5 di 9 buche. In serata una cena e una lotteria. Tutti i fondi raccolti (per informazioni è bene rivolgersi alla segreteria del Golf Club Cavaglià, tel.

0161/966949) saranno devoluti al Gruppo Missionario dell'Istituto Fratelli della Sacra Famiglia in favore della popolazione del Burkina Faso (Paese africano dell'interno centro-occidentale, ex colonia francese dell'Alto Volta).

Perché proprio il Burkina Faso? Spiega Francesco che «Fratel Albino, come noi di Torino, coordinatore e organizzatore per conto di quella associazione umanitaria, ci ha mostrato dei filmati purtroppo molto eloquenti su quella povera gente. E noi fratelli Molinari speriamo di raccogliere a Cavaglià, tra iscrizioni alla gara, cena e altro, una somma di almeno 20.000 euro per la costruzione di una pompa idraulica che serva alla causa dell'acqua potabile».
Bravi. E buoni. Persino la World Cup può attendere.
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