Lei è un commissario di polizia quarantenne, in servizio presso la questura di Genova, che vive nel centro storico. È una bella donna, alta e con una folta chioma di capelli rossi e ricciuti. Disgraziatamente è vedova, ha un figlio poco più che adolescente che vive e studia a Milano, ma ha una vita sessuale piuttosto intensa. Affettivamente è legata a Carlo, manager sempre in giro per il mondo, ma che ogni tanto trova il tempo per tornare dalla sua bella per dedicarle una notte appassionata d'amore. Poi riparte subito. Ma a lei, ovviamente, non basta. Per cui ha intrecciato una relazione piuttosto intensa con un collega, il vicequestore Tano, suo diretto superiore, con il quale condivide numerose notti altrettanto appassionate. Per cui l'ombra di Carlo diventa, per lei, un cruccio costante che comunque riesce sapientemente a mettere in soffitta, lamentandosi di come, a volte, la vita possa essere complicata. E si sfoga parlando con un'amica, la giornalista Sandra, che in fatto di relazioni sentimentali fa a gara con lei nel collezionare situazioni a dir poco difficili. Stiamo parlando del commissario Nelly Rosso, personaggio nato dalla penna di Rosa Cerrato, giunto alla sua terza avventura letteraria con «Le uova del cuculo» (Fratelli Frilli Editori), un giallo in piena regola che vede l'avvenente poliziotta alle prese con un'indagine che la porta «dalla Lanterna ai Nuraghi».
Se qualcuno avesse dei dubbi sul fatto che anche a Genova ci siano veri e propri talenti letterari, dovrebbe leggere questo libro. Rosa Cerrato non ha nulla da invidiare a scrittori resi ben più famosi dalle comparsate in questo o quello show televisivo. La signora Cerrato quando scrive non ha fretta. Per cui il lettore deve avere la pazienza di addentrarsi ben bene nell'ambientazione della storia prima di vedere un qualche lume nell'enigma di cui sta seguendo le tracce. E in questo libro non mancano davvero. Si parla di una famiglia sarda benestante, i Pisu, da diversi decenni trapiantata a Genova. I suoi componenti sono quasi tutti persone affermate, ma improvvisamente una serie di disgrazie, o forse di omicidi, comincia a sterminarne i componenti. Anselmo, avvocato, finisce giù dalla tromba delle scale. Alceo, regista di successo, viene avvelenato durante una festa nei vicoli. Giancarlo, debole di carattere, viene arrestato con l'accusa di aver assassinato una sua amica. Marilena, chirurgo plastico molto nota nell'ambiente medico, viene rapita e uccisa.
Il commissario Rosso si ritrova suo malgrado al centro di questi avvenimenti, anche perché la famiglia colpita da questi lutti è quella della sua amica Sandra. Ma più cerca di scoprire quale sia la causa di questi eventi, più si rende conto che la soluzione del mistero forse è nascosta nel passato, e cioè nel paesino della Gallura da cui i Pisu provengono. Così, un bel giorno, prende il traghetto per Olbia a si reca a Luras, sperduto centro dell'interno sardo, dove cerca di ricostruire la storia della famiglia Pisu, mettendo in chiaro eventuali circostanze misteriose.
Il lettore è così portato, con rara maestria, a seguire l'evolversi delle cose in un continuo incalzare di situazioni che però, al contrario di certi altri romanzi gialli, non sono artificiali e cervellotiche, bensì del tutto naturali. La psicologia della protagonista, con i suoi pregi e i suoi difetti, le distrazioni e le leggerezze, ma anche la sana intuizione dell'investigatrice di razza, è assolutamente plausibile e condivisibile. Questo è un giallo al femminile, intendendo con questa definizione l'addentrarsi nella psiche dei personaggi in modo del tutto spontaneo, senza forzature o artifizi. La Cerrato afferra l'attimo fuggente della persona, dipingendola in tutta la sua dimensione umana. Non ci sono, in questo libro, superuomini o superdonne. Soltanto comuni esseri mortali che, spesso dietro un paravento di ipocrisia sociale, nascondono la loro natura più intima e più segreta. E, qualche volta, anche realtà inconfessabili che mai, per nessuna ragione, vorrebbero rendere pubbliche. Quelle stesse verità che la poliziotta Nelly sarà comunque costretta a svelare, costi quel che costi.
Ed è così che ad un certo punto, scavando in un passato ormai remoto, salta fuori il nesso da cui viene fuori l'origine di tutte quelle morti. E cioè i trascorsi torbidi e criminosi di Giacomo Pisu, il capostipite della famiglia, un uomo violento e determinato, del tutto privo di scrupoli, che in qualche modo è stato la causa di ogni disgrazia. In Sardegna Nelly Rosso scopre l'antica faida tra due famiglie collegate da una serie di rapimenti di bambini, una sparatoria tra banditi e carabinieri, l'omertà di chi è sopravvissuto a quegli eventi.
Non dico di più per non togliere al lettore il gusto del racconto. Sappia, soltanto, che il mistero verrà risolto nelle ultime pagine del libro. Inutile, dunque, affannarsi per capirci qualcosa prima.
Per il resto, c'è da dire che l'ambientazione del libro è svolta, con pochissime eccezioni, quasi interamente nella Genova del centro storico. Cioè nella parte della città più suggestiva, ma non certo più frequentata dai genovesi. Una piccola curiosità: alla signora Cerrato piace particolarmente la Bmw, e si vede. Una gran bella macchina, per carità, ma non esattamente alla portata di tutti.
Un'ultima cosa mi sento di dire. Gli inglesi hanno la grande Agata Christie, gli americani Patricia Cornwell, gli italiani d'ora in poi potranno vantarsi (anche senza la benedizione degli show televisivi) di Rosa Cerrato. E non è infatti un caso che la casa editrice tedesca Aufbau abbia acquistato i diritti dei tre libri fin qui scritti dalla signora Cerrato e si appresti a farli tradurre da Verena von Koskull, già curatrice di altri autori piuttosto famosi come Mario Rigoni Stern e Carlo Levi.
«Le uova del cuculo - Dalla Lanterna ai Nuraghi la terza indagine di Nelly Rosso» di Rosa Cerrato, Fratelli Frilli Editori, 448 pagine, 18,90 Euro.
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