"Abbassare la soglia di imputabilità". Il piano della Lega contro gli stupri

Secondo la senatrice Giulia Bongiorno, l'accesso incontrollato a internet e alla pornografia restituiscono ai giovani la concezione della donna come una preda

"Abbassare la soglia di imputabilità". Il piano della Lega contro gli stupri
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La piaga della violenza sulle donne sembra non conoscere fine. Solo nell’ultimo periodo, i casi degli stupri di Palermo e Parco Verde hanno sconvolto l’opinione pubblica italiana per la loro brutalità e, nel secondo caso, per la giovanissima età delle vittime. Eppure, questi non sono che la punta dell’iceberg: secondo la Direzione della polizia criminale, sono 5.991 i casi di violenza sessuale registrati nel 2022, in crescita rispetto al 2020. In più, molte vittime non denunciano per la vergogna o per paura di ripercussione da parte di emici e familiari dei loro aguzzini.

Non si deve pensare che il fenomeno riguardi solo i casi seguiti dai media, il problema è drammaticamente più ampio”, spiega Giulia Bongiorno, avvocato e senatrice della Lega, in un’intervista a Libero. “La violenza sulle donne c’è sempre stata ed è trasversale. investe tutte le classi sociali e tutte le fasce d'età. Per combatterla bisogna comprenderla, e innanzitutto distinguerla dalla violenza comune”. L’onorevole sottolinea come le radici di questi comportamenti predatori affondino nella concezione discriminatoria della donna come essere inferiore o oggetto. “Ci sono uomini per il quale il consenso è una questione del tutto irrilevante, se non inesistente” afferma Giulia Bongiorno. “Ma la violenza sulle donne riguarda anche i più giovani, che a volte sembrano presumere una sorta di ‘diritto all’amplesso’”.

L’avvocato mette sotto accusa i social network, internet e, in particolare, la pornografia: “Rappresenta un problema enorme: dà un’idea del sesso distorta, pericolosissima per i più giovani. Genera ansia, insicurezza e un’idea del corpo femminile come carne sulla quale sfogare gli istinti più bestiali, magari facendo passare il concetto che la violenza può persino essere ben accetta”. Attraverso questi siti, i ragazzi crescono più in fretta e acquisiscono nozioni che, un tempo, si metabolizzavano in età più avanzata. “È una questione complessa. La Lega sta lavorando ad una serie di proposte sulla violenza dei minori”, spiega Giulia Bongiorno. “Tra queste, vorrei ricordare il Daspo per i minori di 14 anni. Dovremmo pensare anche ad abbassare la soglia di imputabilità (fissata sempre a 14 anni)”.

Secondo la senatrice, però, non bastano nuove leggi poiché “anche la migliore è inefficace, se non viene applicata. Rafforzeremo il Codice Rosso, perché è inaccettabile che la donna che denuncia non riceva aiuto tempestivamente”. Il sistema di chiamata di emergenza per le donne vittime di violenza, infatti, viene spesso criticato per la sua lentezza nel rispondere alle richieste di aiuto.

Da ultimo, Giulia Bongiorno ritiene che siano necessarie cambiamenti importanti anche nelle aule del tribunale: “Spesso la vittima di violenza è chiamata a provare che il suo dissenso al rapporto sessuale era esplicito: deve cioè dimostrare di essere stata costretta. È come se ci fosse una sorta di “presunzione di consenso” al rapporto sessuale. Una vera svolta sarebbe presumere, invece, il dissenso”.

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