Nelle classi dove gli studenti stranieri, e con carenze nella conoscenza della lingua italiana, siano uguali o superiori al 20 per cento, dal 2025 arriverà un docente adeguatamente formato che affiancherà il lavoro didattico con lezioni di potenziamento. È questo il cuore del provvedimento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri su nostra proposta del ministro competente, Giuseppe Valditara. La disposizione "rappresenta una pietra miliare nella politica del governo per una vera eguaglianza di tutti gli studenti", ha spiegato lo stesso ministro dell'Istruzione e del Merito. Per gli stranieri - ha aggiunto - "il nostro obiettivo è consentire a ciascuno di avere una adeguata conoscenza della lingua italiana, primo, fondamentale passo per una reale inclusione".
Tra i punti salienti del decreto-legge vi sono innanzitutto le misure per favorire l'integrazione degli studenti stranieri. Sono previsti interventi mirati a beneficio della reale integrazione degli alunni stranieri, attraverso attività di potenziamento concretamente messe a disposizione delle scuole. "Le misure sono rivolte a quegli alunni stranieri che, soprattutto se neoarrivati in Italia, non possiedono un adeguato livello di conoscenza della lingua italiana come lingua di comunicazione e (conseguentemente) di studio, e che mantengono gravi deficit di conoscenza della lingua nel percorso successivo", si legge in una nota del ministero. Già per il prossimo anno scolastico, da una parte gli istituti potranno di accedere a specifici progetti PON volti ad assicurare il potenziamento dell'apprendimento della lingua italiana; dall’altra potranno avviare un percorso che porterà, attraverso la rimodulazione degli organici, ad introdurre, per le classi con un numero di studenti stranieri neoarrivati in Italia, e con deficit nella lingua, pari o superiore al 20 per cento, un docente con una formazione ad hoc.
"Ci concentriamo su quegli studenti stranieri di prima immigrazione che non conoscono la lingua italiana. Le scuole quindi saranno obbligate a verificare, ad accertare la conoscenza della lingua italiana per studenti di prima immigrazione", ha affermato il ministro Valditara nella conferenza stampa a margine del Cdm. Il potenziamento dell'insegnamento dell'italiano in classe - ha precisato l'esponente leghista - "non è una iniziativa spot, ma una grande iniziativa con risorse significative per formare docenti che insegneranno l'italiano a ragazzi che non hanno alcuna conoscenza della nostra lingua, non sanno dire neanche 'buongiorno' e 'buonasera' e sono quelli maggiormente fragili". Il ministro ha quindi sottolineato il fatto che quella approvata sia una norma "di civiltà, molto inclusiva, che non discrimina, perché vengono messi in classe insieme agli altri ma avranno corsi italiano potenziato".
Il decreto costituisce, al tempo stesso, un passaggio di tutto rilievo per una più efficiente impostazione dell’attività di sostegno didattico degli studenti con disabilità: contiene un pacchetto di misure rivolte ad assicurare una assistenza sempre più qualificata dei docenti di sostegno agli alunni con disabilità, favorendo al contempo la continuità didattica a beneficio degli alunni medesimi. "Puntiamo ad ampliare l'organico dei docenti di sostegno specializzati e, insieme, a garantire la continuità didattica ai ragazzi anche nel caso di docenti non di ruolo. Misure concrete, ispirate al criterio del fare, per una scuola che sia realmente costituzionale, al servizio di ogni studente", ha affermato il ministro Valditara.
Novità anche sulla valutazione dei dirigenti scolastici, per i quali viene introdotto un nuovo modello in grado di misurare la loro attività sulla base di parametri di merito. "L'intervento si inserisce nel solco di una stagione di importante valorizzazione, anche economica, del ruolo di dirigente scolastico, al quale corrisponde un conseguente adeguamento dei relativi sistemi di valutazione, secondo i modelli più virtuosi indicati per tutto il comparto pubblico", spiegano dal ministero. Con la disposizione proposta si garantisce un'oggettiva e trasparente valutazione delle performance individuali sulla base di obiettivi definiti e misurabili, consentendo il riconoscimento della retribuzione di risultato in base al raggiungimento degli obiettivi assegnati. Il nuovo modello di valutazione sarà contenuto in un decreto del Ministro, da adottarsi con il doveroso coinvolgimento dei sindacati.
Nel decreto vi è poi un capitolo relativo alle ulteriori misure di urgenza in ambito scolastico.
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