Il ministero dello Sviluppo economico ha risposto alla Glencore sulle questioni di pertinenza del Dicastero poste dalla multinazionale in merito alla possibile acquisizione di Alcoa ribadendo le posizioni già annunciate sullo sconto tariffario per 15 anni e la tutela dei lavoratori. Nel frattempo continua la protesta dei tre operai che da tre giorni vivono a oltre 60 metri d’altezza, su una cisterna della fabbrica di alluminio primario di Portovesme. A loro è stata consegnata, in serata, un’imbragatura di sicurezza, non fissa, dai vigili del fuoco di Carbonia.
Con una lettera inviata dal sottosegretario Claudio De Vincenti ad Ivan Glesenberg, ceo di Glencore International, il ministero dello Sviluppo economico ha ribadito le informazioni già fornite in precedenza al gruppo svizzero. In merito al costo dell’energia, il Mise ha infatti chiarito di aver chiesto alla Commissione europea la proroga di tre anni (dal 2013 al 2015) della misura cosiddetta di "superinterrompibilità" e di prevedere per i successivi dodici anni (sei più sei) misure che producono un analogo contenimento dei costi energetici (per esempio, il contratto di "interconnector" combinato con l’interrompibilità semplice). Per quanto riguarda il secondo punto, quello delle problematiche occupazionali, la lettera del Mise evidenzia che la legislazione italiana di tutela del reddito dei lavoratori è "integralmente applicabile" anche ai dipendenti Alcoa eventualmente considerati eccedenti per consentire il recupero di efficienza dell’impianto.
Questa sera, poco dopo aver indossato l’imbragatura seguendo le istruzioni dei vigili del fuoco, i tre lavoratori l’hanno messa da parte. Tuttavia, è stato raccomandato loro di metterla quando si avvicina alla ringhiera di metallo del serbatoio, dove da molti anni non si effettuano interventi di manutenzione. Intanto sembrano essersi stabilizzate le condizioni dell’operaio con problemi di cuore che questa mattina è stato visitato sulla cisterna dal medico dell’Alcoa. A differenza di ieri, i tre lavoratori oggi non hanno rifiutato il cibo. Era stata l’azienda a segnalare alla prefettura di Cagliari la presenza dei tre operai in cima al serbatoio, decisi a rimanervi per ottenere dall’Alcoa garanzie scritte sull’interruzione delle procedure di fermata delle celle elettrolitiche della fabbrica. Dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco, allertati dalla prefettura così come la polizia, è stato concordato di fornire agli operai che non vogliono scendere dalla cisterna un’imbragatura per renderne più sicura la permanenza volontaria in condizioni rischiose.
Anna Maria Cancellieri non ha nascosto la sua preoccupazione per un possibile autunno caldo. Sicuramente casi come quello dell’Ilva e di Alcoa, ma non solo, "sono situazioni che preoccupano molto", ha detto il ministro dell’Interno intervistata da Sky Tg24 al suo arrivo alla Festa democratica di Reggio Emilia.
"Sembra che all’improvviso tutto debba trovare una soluzione nonostante siano problemi presenti da anni, come Alcoa, Ilva - ha aggiunto la titolare del Viminale - comunque la preoccupazione c’è ed è una preoccupazione autentica. Speriamo di poter affrontare tutto con la massima serenità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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