L'Italia è il paese europeo con la maggiore varietà di specie viventi: 56.000. Il ministero dell'Ambiente presenta il primo studio complessivo sul patrimonio naturale dei parchi: «Parchi nazionali: dal capitale naturale alla contabilità ambientale».
La ricerca per la prima volta infatti classifica il patrimonio di piante, animali, ecosistemi e paesaggi nel suo complesso attraverso il monitoraggio di 23 territori e rappresenta il primo contributo all'attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità per le aree protette. Il nostro paese ha la fortuna di essere caratterizzato da una elevata eterogeneità bioclimatica e fisica cui si aggiunge la complessa storia del territorio formatosi lungo i secoli attraverso una varietà di climi. Elementi che nel loro insieme hanno favorito la presenza di flora e fauna di grande interesse.
Il patrimonio dei parchi è stato studiato attraverso i quattro ambiti ecologicamente omogenei del territorio nazionale: alpino-padano; appenninico; tirrenico; adriatico. Il sistema "parchi nazionali" pur ricoprendo soltanto il 4,8 per cento del territorio rappresenta bene la varietà ambientale dell'Italia.
Nei 23 parchi nazionali ci sono 124 ambienti diversi sui 149 presenti complessivamente in Italia.
Tra i diversi habitat il 36 per cento è rappresentato da foreste; il 18 da rocce e grotte e il 28 da acquitrini e paludi. Le foreste sono per la maggioranza faggete e quercete caducifoglie mentre il 7,1 per cento del territorio è rappresentato da fiumi e laghi.
É l'Italia, probabilmente proprio grazie al clima, a detenere il record europeo per varietà di animali. In tutto oltre 56.000 specie soggette anche ad un possibile aumento con la possibile scoperta di nuove. Insetti ed invertebrati rappresentano il 98 per cento del patrimonio faunistico mentre sono 118 le specie di mammiferi.
Nel territorio dei parchi vengono accumulate 5,1 tonnellate di carbonio in più per ogni ettaro di superficie rispetto al territorio nazionale, 6 tonnellate nel 2020. Alcuni boschi hanno una capacità di accumulo doppia rispetto alla maggior parte degli altri habitat. Le faggete contribuiscono per il 21 per cento del carbonio totale stoccato contro la superficie dell'11 per cento.
I parchi limitano il consumo di suolo a livello nazionale, circa il 17 per cento dei boschi si è trasformato in superfici artificiali mentre nei Parchi la percentuale è ridotta al 4,5 per cento.
«Il livello di conservazione e salvaguardia naturale dei nostri parchi è concreto ed effettivo. É un risultato importante soprattutto perchè l'emergenza dei cambiamenti climatici richiede di rafforzare ed estendere la resilienza (resistenza ndr) dei sistemi naturali.
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