Adesso tocca alla Cassazione. La Suprema Corte ha chiesto agli uffici giudiziari di Milano una integrazione della documentazione prima di decidere sull’istanza di spostare i processi a carico di Silvio Berlusconi da Milano a Brescia. Dopo i violenti assalti delle toghe milanesi, la difesa del Cavaliere ha infatti avanzato il "legittimo sospetto" per chiedere lo spostamento del processo Mediaset e del caso Ruby.
Che al tribunale di Milano ci sia un clima quantomeno ostile al Cavaliere lo dimostrano le imboscate, gli assalti e gli attacchi che, negli ultimi mesi, si sono moltiplicati. Dalla visita fiscale all'ospedale San Raffaele a un fitto calendario di udienze per far partecipare il Cavaliere all'attività parlamentare, il disegno della magistratura meneghina è sin troppo chiaro: azzoppare il centrodestra facendo fuori il leader del Pdl attraverso un fuoco incrociato di inchieste e condanne. Da qui l'istanza della difesa del Cavaliere che adesso obbliga la Cassazione a muoversi. Dopo aver avuto a disposizione da Milano le nuove carte, la Suprema Corte dovrà infatti decidere se assegnare la pratica alla sezione che si occupa dell’ammissibilità o direttamente alle sezioni unite per il merito della questione.
Il processo Mediaset riprenderà sabato 23 marzo davanti alla seconda sezione della corte d’Appello dove, è notizia di oggi, i giudici hanno "precettato" l’avvocato nominato d’ufficio per l’ex premier, Salvatore Verdoliva, affinchè sia presente in aula nel caso i legali di fiducia, Niccolò Ghedini e Piero Longo, decidano di presentare una richiesta di rinvio di legittimo impedimento o di sospensione in attesa della scelta della Cassazione, senza intervenire in udienza. Il Rubygate riprenderà, invece, lunedì 25 marzo davanti alla quarta sezione penale del tribunale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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