"Un atto criminale da sanzionare: nessuna attenuante"

Il sottosegretario all'interno Nicola Molteni: "Occorre la certezza della pena, chi sbaglia paga"

"Un atto criminale da sanzionare: nessuna attenuante"

Chi commette questi gesti non ama affatto l'ambiente: è soltanto un incivile A Milano Nessun alibi per chi ha dato alle fiamme il manichino di un poliziotto Gesto indegno L'oltraggio alle istituzioni da parte degli ecoattivisti di Ultima Generazione che hanno imbrattato con la vernice la facciata di Palazzo Madama suscita rabbia e indignazione nel mondo politico e non solo. Una azione di «protesta» dalle modalità estremamente discutibili, se non del tutto incomprensibili, che ha già fatto scattare la reazione del Viminale con il possibile aumento del dispositivo di sicurezza attorno ai palazzi del potere romano, come racconta il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni.

Sottosegretario Molteni, cosa pensa dell'atto vandalico ai danni del Senato?
«Si tratta di uno sfregio alle istituzioni becero e inaccettabile. Nessuna motivazione ambientalista o ecologista ma puramente ideologica e di vandalismo. Siamo di fronte a un atto criminale che va sanzionato senza se e senza ma».

Si può definire «protesta» una azione di questo tipo? Esistono delle attenuanti o bisogna agire con la massima severità?
«Nessuna attenuante, nessuna giustificazione, nessun alibi. Così come nessuna attenuante per chi a Milano ha dato alle fiamme il manichino di un poliziotto. Si tratta di un gesto indegno verso una istituzione orgoglio del Paese: la Polizia di Stato. In entrambi i casi si impone solo la condanna del gesto che spero sia unanime. Mi auguro che non ci siano le solite frange ideologiche che anche solo indirettamente legittimano gesti che denotano inciviltà».

I responsabili di questa azione di vandalismo che ha colpito il Senato pagheranno per le conseguenze del loro gesto? È necessario inasprire le sanzioni?
«Chi imbratta, deturpa e danneggia monumenti, opere d'arte, musei o dà alle fiamme manichini di poliziotti deve pagare, è il minimo, l'impunità sarebbe un messaggio sbagliato e inaccettabile. Ma soprattutto devono ripristinare e ripagare quanto danneggiato. Serve la certezza della pena, chi sbaglia paga e paga tutto».

L'area del Senato finora non è stata soggetta a limitazioni, come al contrario avviene per quella attorno alla Camera. Anche se si tratta di misure che inevitabilmente finiscono per penalizzare anche i comuni cittadini è ipotizzabile una chiusura o una recinzione dell'area?
«Il Presidente del Senato ha convocato per domani (oggi per chi legge, ndr) un consiglio di presidenza e si adotteranno le misure idonee. Nel frattempo il Viminale ha rafforzato la vigilanza sia al Senato che nella stazione Termini di Roma. Due fatti gravissimi rispetto ai quali i dispositivi di sicurezza sono stati immediatamente potenziati. Un ringraziamento a Carabinieri e Polizia di Stato per l'immediato intervento contro il blitz al Senato».

Chi deturpa monumenti e beni culturali può davvero definirsi ambientalista?
«No, bisogna dirlo con chiarezza, chi commette questi gesti non è un ambientalista ma un incivile.

Sia ben chiaro, nessuno di loro possiede il monopolio della tutela ambientale. Il contrasto ai cambiamenti climatici non si fa con la violenza o con la vernice, al contrario si tratta di gesti che delegittimano invece ogni loro istanza».

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