Tra piroette e trovate strampalate, il Movimento 5 Stelle negli ultimi anni ci ha abituati a delle genialate fantasmagoriche. L'ultima idea che sta circolando nella galassia gialla sarebbe una sorta di "auto-condono" sul piano delle restituzioni, che specialmente di recente ha rappresentato un tasto dolente. I vertici grillini starebbero prendendo in considerazione la possibilità di "scontare" dell'80% la restituzione dell'assegno di fine mandato.
L'ipotesi "auto-condono"
A dare conto dell'opzione sul tavolo è l'Adnkronos, secondo cui ai piani alti del M5S si starebbe ragionando su uno sconto "corposo, ovvero chiedere indietro il 20% della liquidazione spettante agli uscenti". È quanto fanno sapere autorevoli fonti del Movimento che, tra le altre cose, non hanno escluso che qualcuno nei prossimi giorni possa metterci la faccia pubblicamente e spiegare perché avrebbe l'intenzione di tenersi l'assegno di fine mandato in barba alle regole anti-casta.
Tra i 46 uscenti in diversi avrebbero "puntato i piedi, convinti di non dare indietro nemmeno un euro". Dai conti dell'Adnkronos è emerso che si tratterebbe di poco più di 8mila euro per singola legislatura al posto di 44mila. E questo ovviamente potrebbe avere un impatto di non poco conto sul potenziale tesoretto che i 5 Stelle potrebbero usare, ad esempio, per rilanciare l'azione politica sui territori. "Si passerebbe, infatti, da circa 4 milioni di euro a meno di 400mila", viene fatto notare.
L'odissea delle regole
Il codice etico del Movimento prevede che ciascun parlamentare italiano, europeo e consigliere regionale eletto dopo essersi presentato sotto il simbolo grillino debba "rinunciare ad ogni trattamento pensionistico privilegiato e all'assegno di fine mandato, a doppie indennità e a doppi rimborsi". Ecco perché un'eventuale "sforbiciata" dovrebbe prima passare il vaglio del Comitato di garanzia di cui fanno parte Roberto Fico, Virginia Raggi e Laura Bottici.
Nel corso di questi anni le regole sulle restituzioni sono state al centro di polemiche interne ai 5 Stelle. Proprio per tale ragione si starebbe pensando di rivedere alcuni meccanismi e apportare modifiche a norme e paletti che sono attualmente in vigore.
Su questo fronte si sarebbero palesate delle divisioni: da una parte ci sono coloro che vorrebbero avviare il percorso di restyling a stretto giro; dall'altra chi ritiene che sia opportuno farlo entrare nel vivo a partire dalla prossima legislatura. Le stesse fonti infatti ritengono che sia "possibile" che "dal prossimo giro" l'assegno di fine mandato "si terrà per intero".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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