Un «ottimo segnale», una misura «generosa e coraggiosa, concreta e consistente». Monsignor Antonio Suetta, vescovo di Ventimiglia-Sanremo plaude alla proposta del governo Meloni di azzerare le tasse alle famiglie con i figli. «È un ottimo segnale, è una misura che tocca un aspetto sicuramente determinante nella questione della denatalità, in generale, e in particolare delle difficoltà che le famiglie attraversano. Sono soddisfatto sia per la misura in se stessa, sia perché questa misura così generosa e anche coraggiosa indica una sensibilità e una attenzione profonda al tema. Mi sembra una misura concreta, sufficientemente consistente e non simbolica».
Il reddito di gravidanza prende il posto del reddito di cittadinanza. Una svolta che ritiene giusta?
«È una formula simpatica che rende ragione di una scelta che condivido da parte del governo, ovvero quella di sostenere fortemente le famiglie. Sono comunque convinto che il reddito non debba dipendere né dalla gravidanza né dalla cittadinanza. Il reddito deve venir fuori prima di tutto dal lavoro. Lo stato deve garantire il rispetto di un diritto costituzionale, ovvero il diritto al lavoro per tutti. Occorre moltiplicare tutti quelli interventi che consentono alla persona di mettere a frutto le risorse, poche o tante che abbia. Sono convinto, in entrambi i casi, che lo Stato non debba sostituire in maniera assistenzialistica ma debba promuovere e sostenere l'impegno le risorse che sono del singolo. Questo è vero anche per quanto riguarda il tema della gravidanza, della famiglia e dei figli. Se da una parte è sicuramente interessante e importante uno sgravio fiscale o, nel caso dell'assegno, un contributo economico a sostegno del mantenimento e dell'educazione dei figli da parte delle famiglie, è ancora più importante che lo Stato nell'organizzare la vita sociale e dei singoli tenga in considerazione le esigenze delle famiglie che hanno figli, e quindi aiuti e incoraggi le famiglie ad avere i figli senza temere che questa importante dimensione familiare vada in collisione con altri aspetti come ad esempio l'attività lavorativa».
La misura del governo respinge anche gli attacchi che arrivano alla famiglia...
«La famiglia è decisiva perché rappresenta una cellula fondamentale per la società umana. La ritengo importante anche dal punto di vista culturale come risposta intelligente e positiva a un fenomeno a cui oggi assistiamo, ovvero il tentativo di smantellare e destrutturare la famiglia come istituzione. Quindi credo che anche dal punto di vista culturale e valoriale questa sottolineatura sia davvero preziosa e opportunità. Abbiamo bisogno di recuperare il senso e il valore della famiglia in maniera integrale e armonica».
Assegno unico, tasse azzerate. Si aspetta altro?
«Da sola questa misura non è una soluzione. La famiglia è inserita nella società come dentro un organismo che non ha come unico punto di contatto il dato economico o quello fiscale. È certamente una misura di grande incoraggiamento, una misura molto chiara circa un orientamento che deve essere ripreso, ma credo che il governo e la società debbano continuare a lavorare nel riconoscere come primario non solo per le famiglie ma per tutti il compito che le famiglie hanno di accogliere la vita e di educarla.
Mi riferisco a tanti altri strumenti, penso agli asili nido, alle scuole materne, ai servizi sanitari, a tutti quei dispositivi che riguardano l'attività lavorativa che debbono far sì che una gravidanza non rappresenti un elemento ostativo, ma vada incoraggiata».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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