Il reddito di cittadinanza non piace a nessuno, se non a quelli che sostengono l'assistenzialismo come modello virtuoso. La coalizione di centrodestra ha intenzionata a rivedere la formula, senza abolirlo per tutti ma garantendolo solamente a chi non è in grado di intraprendere un'attività lavorativa o non riesce, per vari motivi, a entrare/rientrare nel mercato del lavoro. Le truffe sono decine in tal senso, tantissimi sono quelli che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza pur non avendone alcun diritto ed è soprattutto in questa direzione che il governo ha intenzione di muoversi, per ridurre ed eliminare questo tipo di reati.
Ma non è solo il centrodestra a puntare il dito contro il reddito e contro i "furbetti", perché anche dal Terzo polo arrivano critiche al modello grillino. "Il reddito di cittadinanza così com'è va completamente rivisto", ha dichiarato Raffaella Paita di Italia viva-Azione a Rai Isoradio. Il governo sta già lavorando a una stretta, in modo tale che il reddito di cittadinanza non continui a essere un vitalizio ma un sussidio emergenziale provvisorio per l'arco di tempo in cui il soggetto non riesce a entrare nel mondo del lavoro. Tra le proposte in tal senso, il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha spiegato al Corriere della sera che sarà previsto un dècalage e un sistema che incentivi le persone a lavorare, ma chi rifiuterà anche solo un'offerta di lavoro perderà il sussidio, perché il reddito di cittadinanza non può essere a vita.
Nel corso del suo intervento in radio, Raffaella Paita ha sottolineato come sia "necessario impegnare i beneficiari del reddito ad accettare la proposta di lavoro che si riceve, oppure la conseguenza non può che essere la perdita di questa erogazione". Paita ha anche aggiunto che funzionalmente era meglio il reddito di inclusione proposto dal governo Renzi, perché "garantiva controlli e scongiurava le tantissime truffe che hanno invece caratterizzato il reddito di cittadinanza che, oltre a non aver creato posti di lavoro, è stato percepito da persone che non ne avevano bisogno o che facevano contemporaneamente altre attività".
L'ultima truffa è stata scoperta in queste ore dalla guardia di finanza di Ascoli Piceno, che ha individuato 39 persone che percepivano illecitamente il reddito di cittadinanza.
Si tratta per lo più di cittadini stranieri, prevalentemente rumeni e nigeriani, che avrebbero falsamente dichiarato nella domanda presentata di essere residenti in Italia da più di dieci anni e in modo continuativo negli ultimi due. La gdf ha quantificato la frode in 197 mila euro, a cui si aggiungono 260 mila euro di ulteriori contributi per i quali è stata chiesta l'immediata interruzione dell'erogazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.