Silvio Berlusconi è pronto a calare un asso nella manica. Il leader del Pdl evidenzia l'escalation del partito nei sondaggi a Radio Monte Carlo, intervenendo nel programma di Platinette. E ricorda che "I nostri numeri ci danno solo a 2,6 punti dalla sinistra".
Non si limita però a questo. Ha in mente una mossa ben più incisiva, ancora non annunciata ufficialmente, ma che potrebbe consistere in un'aliquota massima al 35 per cento del reddito, che prenda a modello l'America.
Il Cavaliere ribadisce i punti fermi del suo programma, dall'eliminazione del limite di mille euro per i pagamenti in contanti alla rivoluzione interna a Equitalia. E attacca Monti e Bersani che vanno a braccetto, indicando nel premier un politico che "toglie voti ai moderati e li mette a disposizione della sinistra". Infine una stoccata sulla vicenda Mps: "Come cittadino la mia vita privata è stata passata ai raggi X: ora aspetto di sapere quante intercettazioni sono state fatte per la vicenda Mps, che coinvolge una cifra di 2 miliardi di cui si ignora la destinazione".
Stop all'austerità
Intervenendo oggi in conferenza stampa dalla sede romana del Pdl, il Cavaliere ha ribadito che nel programma del partito c'è "il superamento di una politica di austerità che in Europa è stata imposta dalla Germania e ha portato alla crisi", ad avere disoccupati o sotto-occupati "50 milioni di europei". "La politica di austerità - ha sottolineato - si può applicare solo quando c’è uno sviluppo, altrimenti porta alla recessione". La fine dell'austerity sarà "il tema più importante al centro delle prossime battaglie in Europa".
Nuovo ruolo per la Bce, agenzia di rating pubblica
Berlusconi non ha dubbi: "Bisogna spuntarla con il braccio di ferro con la Germania". In caso contrario "la realtà imporrà ai vari Paesi di uscire via via dall’Euro, con il rischio della fine dell’Eurozona". Sarà anche fondamentale che "la Bce svolga un ruolo di vera Banca centrale, come prestatrice di ultima istanza e come garante dei debiti sovrani". E che in caso di emergenza possa "battere moneta".
Nel programma Pdl per l'Europa anche "l'elezione diretta della Commissione europea e del presidente del Consiglio dei capi di Stato e governo". E la creazione di "una agenzia di rating europea pubblica, per contrastare le agenzie di rating private che sono troppo spesso in odore di affari propri".
Europa dei burocrati
"È stata una perdita che non ci siano più ai vertici persone come Chirac, Blair, Aznar". In Europa oggi, secondo il Cavaliere, "ci sono solo molti burocrati", una della cause "dell'Europa che non va verso una vera Unione Europea politicamente coesa". Isolato in Europa? "Una falsità. Anzi ero la persona più informata e preparata". "Burocrate passeggero" è anche Monti, che il Cav si augura di mandare "presto a casa".
Par condicio e confronto tv
Berlusconi ha poi spiegato di essere "disponibile a qualunque confronto televisivo", ma di pensare "che un confronto tra sei personaggi in cerca d'autore, tutti alla pari non sia producente". Andrebbe fatto "tra i due che hanno chance di vincere". L'Italia ha già "il guaio più grande e cioè la par condicio. In nessun Paese, ad eccezione del nostro, si concede a tutti i partiti lo stesso spazio tv e radio".
Politica interna
In serata, durante la presentazione dei candidati del Pdl nel Lazio, Silvio Berlusconi torna all'attacco: "Con Monti e Bersani le tasse andranno alle stelle, su questo i loro programmi coincidono". Poi spiega il suo punto di vista: "La ricetta del benessere è meno tasse, sulle imprese, sulle famiglie, sul lavoro; questo significa più consumi, più produzione e più entrate nelle casse dello Stato". Poi: "Venendo qui mi chiedevo quale fosse la linea di Bersani per vincere. Monti lo abbiamo capito, lascia che parliamo noi e poi ripete le stesse cose, ma quale sia la linea di Bersani con cui pensa di vincere non lo abbiamo capito". Infine una battuta: "Noi non è che ci meritiamo tanto di vincere, siamo dei modesti peccatori, però loro sono brutti e cattivi".
Come già
fatto in un'intervista con l'agenzia Vista, il Cavaliere ha poi assicurato di poter "attuare il quoziente familiare" in tre anni. Una proposta concreta, laddove "la sinistra si è riempita la bocca, ma non lo ha mai fatto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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