Berlusconi lascia il San Raffaele

Dopo sette giorni di ricovero per l'uveite, il Cavaliere lascia l'ospedale milanese. "Noi ci chiamiamo fuori da ogni trattative di spartizione delle principali cariche istituzionali"

Berlusconi lascia il San Raffaele

Dopo sette giorni di ricovero per una uveite, Silvio Berlusconi è stato dimesso dall'ospedale milanese San Raffaele. "Il governo non solo si deve fare ma si farà", ha risposto il Cavaliere ai giornalisti che lo attendevano all'uscita del nosocomio. Il leader del Pdl ha aggiunto che "se ci saranno persone con la
testa sulle spalle il governo non solo si farà, ma si deve fare, è una cosa assolutamente necessaria: chi si sottraesse a questa responsabilità non avrebbe più nemmeno il diritto di stare in politica"
.

Poco prima di lasciare il San Raffale, il leader del Pdl è intervenuto sullo stallo politico di queste ore attraverso una nota e ha spiegato:"Noi ci chiamiamo fuori da ogni trattativa di spartizione delle principali cariche istituzionali, anche se la prospettiva perseguita da Bersani non approderà a nulla, o metterà seriamente a rischio gli interessi dell’Italia, si continua a ignorare la realtà dell’Italia e i numeri emersi dalle recenti elezioni politiche".

Il Cavaliere ha poi aggiunto che "in questo quadro davvero sconfortante, essendo stata respinta irresponsabilmente dal Pd la nostra ripetuta disponibilità a farci carico delle responsabilità di garantire un governo al Paese, noi ci chiamiamo fuori da ogni trattativa di spartizione delle principali cariche istituzionali".

Insomma, per l'ex premier, "la gravità della crisi economica in cui versa l’Italia sfugge purtroppo alla maggioranza delle forze politiche, impegnate in un balletto di dichiarazioni irreali, di mosse e contromosse opportunistiche, di tatticismi irresponsabili. Tutto questo avviene mentre milioni di italiani soffrono sempre di più i morsi della crisi economica, con migliaia di aziende grandi e piccole costrette a chiudere i battenti, con le famiglie che sempre di più soffrono dell’impossibilità di far quadrare i conti, con la percezione crescente da parte di tutti di un impoverimento che ci attanaglia e che deprime la nostra speranza nel futuro".

Per Berlusconi, "di fronte alla drammaticità della crisi economica e all’urgenza che s’insedi un governo capace di assumere immediatamente provvedimenti efficaci, il Pd rovescia sul paese i propri ritardi, la propria invidia sociale, il proprio odio verso chi ha di più, tutte le proprie contraddizioni inseguendo esplicitamente un accordo di governo con il movimento di Grillo".

"Ci auguriamo solo che l’elezione

del prossimo Presidente della Repubblica non avvenga nello spirito di occupazione di tutte le istituzioni democratiche, così come avvenne dopo le elezioni del 2006", ha aggiunto il leader del Pdl.

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