"Le istituzioni non c'entrano nulla con il governo". Pier Luigi Bersani interviene nella trasmissione di Maria Latella Su Sky e ne approfitta per rispondere alle critiche del centrodestra, che lo accusa di aver voluto occupare militarmente Camera e Senato, con l'elezione di Laura Boldrin e Piero Grasso.
Il segretario del Partito Democratico nega tutto e anzi parla di "istituzioni che hanno preso una boccata d'aria fresca", di una legislatura che "parte con un segno netto di cambiamento". Rifiuta l'idea di essere in caccia di voti utili da parte del Movimento 5 Stelle, spiegando che i 15 voti in più arrivati ai candidati Pd potrebbero essere venuti da deputati di Scelta Civica. E si affida "al Capo dello Stato che ha un compito difficilissimo".
Su una cosa il segretario dei Democrat sembra certo, ovvero sul no a un'alleanza Pd-Pdl, perché "non si può mettere un coperchio precario su una pentola a pressione. L’Italia è una pentola a pressione". E "non è possibile" pensare a una maggioranza che unisca le due coalizioni. Sarebbe invece pensabile "sul piano di principio" una scelta condivisa del Capo di Stato.
Tra le prime mosse che vengono proposte da Bersani "una legge sul finanziamento ai partiti", che vorrebbe entro luglio, anche se non è "disposto a rinunciare al concetto di finanziamento alla politica". Ma nel frattempo è "disposto a sospendere l’erogazione dei rimborsi elettoriali".
"Spero - dice Bersani - che non si vada a votare a giugno". E all'ipotesi della Boldrini come futuro premier non risponde, limitandosi a dire che "in caso di primarie ognuno ha il diritto di presentarsi". Poi una battuta su Berlusconi. Se dovesse arrivare una richiesta di arresto per l'ex premier "ci comporteremmo come ci siamo sempre comportati, guardando le carte e se non ci sono 'fumus' famosi, dando l’assenso".
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