Bersani apre ai grillini: "Faremo scouting in Parlamento"

I grillini saranno in Parlamento senza il controllo diretto del loro padre-padrone e Bersani si prepara ad approfittarne

Bersani apre ai grillini: "Faremo scouting in Parlamento"

A pochi giorni dal voto Pier Luigi Bersani apre la caccia al grillino. Le piazze di Beppe Grillo sono affollatissime (proprio oggi concionerà davanti al Duomo di Milano) e l'emorragia di voti del Partito Democratico non segna alcuna battuta di arresto. Il dilemma della sinistra è sempre lo stesso: come fare a mettere insieme una maggioranza numerica che permetta di tenere saldamente in mano palazzo Madama?

In Parlamento entrerà una folta pattuglia di neoeletti a Cinque Stelle e il leader del Pd guarda a loro come una possibile stampella. Una riserva di voti necessaria. Un'ipotesi che non è peregrina. Anzi. I presupposti ci sono tutti: molti dei candidati del M5S vengono da precedenti esperienze politiche nella galassia di sinistra e del movimentismo (a partire dai No Tav) e difendono programmi vicini alla sensibilità progressista. La conferma del possibile inciucio arriva anche da Michela Montevecchi, capolista grillina in Emilia Romagna: "Lei mi chiede se ci prenderemmo la responsabilità di far cadere oppure no un governo? Io credo di no, siamo tutte persone di buon senso", ha dichiarato ai cronisti di Repubblica. Certo, Grillo continua a dire che il Movimento non si alleerà con nessuno e che, in caso di ingovernabilità, bisognerà rivolgersi ancora una volta alle urne. Ma lui in Parlamento non ci entrerà e nessuno sa dire come reagirà la squadra di onorevoli grillini quando si troverà, senza il controllo del leader-padrone del movimento, davanti alle sirene del centrosinistra.

Riuscirà la diarchia Casaleggio-Grillo a tenere uniti e teleguidare gli onorevoli nella selva dei palazzi romani? Il rischio smottamento è molto alto. Bersani lo sa e non nasconde i suoi intenti: "Con i grillini in parlamento ci sarà da fare uno scouting, capire se preferiscono essere eterodiretti o partecipare alla discussione parlamentare senza vincoli di mandato. Qui non si tratta di campagna acquisti ma li testeremo sui fatti". Poi affonda: "Il M5S è nato in Emilia Romagna, li conosciamo bene, capisco la richiesta di sobrietà della politica e anche la rabbia. Ma chiedo a Grillo: dove vuol portare la gente? Dire che non ci sono né destra né sinistra sono cose sconosciute in democrazia, non rispondere alle domande è una cosa sconosciuta in democrazia. Vogliamo uscire dalla democrazia? E quando dice via da euro vuol dire che andiamo in Grecia?".

Il leader del Pd inziga e ammicca.

Lo scopo è chiaro anche se lui lo nega: dal 26 febbraio inizia l'arruolamento. Anzi, secondo il sito il Portaborse.it, la trattativa sarebbe già iniziata e i colloqui con i futuri onorevoli sarebbero già iniziati. I grillini, ma soprattutto gli italiani, sono avvisati.

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