Bignami: "Nel Pd i primi a non volere Bonaccini commissario"

La rivelazione del viceministro: "Da parte di un'area del Pd che fa riferimento a Elly Schlein un cannoneggiamento sistematico nei confronti di Bonaccini"

Bignami: "Nel Pd i primi a non volere Bonaccini commissario"
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“I primi a non volere Bonaccini in un ruolo di primo piano erano i suoi compagni di partito". E’ la rivelazione del viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami, dal Meeting di Rimini. Secondo l'esponente di Fratelli d'italia all'inizio della vicenda c'era stata una sinergia improntata sull'interesse nei confronti delle persone e del territorio dell’Emilia Romagna. "Poi è evidente che si è rotto qualcosa, quando nella progettazione di un posto di primo piano per Bonaccini nella gestione dell'alluvione abbiamo rinvenuto da parte di un'area del Pd che fa riferimento a Elly Schlein un cannoneggiamento sistematico nei confronti del rapporto col governo con la Regione stessa e del governo". Di qui la riflessione di Bignami: "Questo mi ha indotto nel tempo - spiega il viceministro - a ritenere che i primi a non volere Bonaccini in un ruolo di primo piano fossero i suoi compagni di partito. Non mi permetto di dire il motivo, perché sono questioni interne a un partito, ma è chiaro che non può essere un gioco interno a loro a determinare la collaborazione che noi riteniamo essere necessaria. Continuiamo a rinnovare la nostra proposta, ma purtroppo rileviamo che prevale dentro il Pd un'area polemista".

Del resto bisogna ricordare che quando è toccato al Pd e ai 5 stelle che erano al Governo, nominare il commissario per l'emergenza del terremoto in Abruzzo, non hanno nominato il governatore della regione, bensì quello che che le elezioni regionali le aveva perse, cioè l'ex senatore del Pd Legnini. E che poi il governo Meloni, pur essendo di colore diverso dalla maggioranza di governo, ha nominato commissario della ricostruzione di Ischia. Sul fronte degli interventi Bignami dice che se volesse fare polemica chiederebbe alla Regione perché non ha consegnato lo stato del reticolo idrografico quando il Governo lo aveva chiesto tre mesi fa? Quale era la situazione degli alvei dei fiumi che erano già esondati nel 2019 e nel 2020? Cosa è stato fatto per mettere in sicurezza quei territori prima? “Chi era dentro la Giunta dell'Emilia-Romagna che aveva la delega sulla transizione ecologica e patto per il clima?” chiede il viceministro, suggerendo la risposta: “Lo dice lei nel suo sito: Elly Schlein. Nome e cognome".

Quanto ai risarcimenti per i danni arrecati dall'alluvione Bignami annuncia che sono stati reperiti ulteriori 149 milioni per le imprese che si aggiungono a quanto messo a disposizione sino a ora. Quello che è stato messo sul tavolo, "sono tutti soldi dati dal governo. Quando Bonaccini dice i soldi li ho decisi io, gioca un po' sulle parole perchè sono fondi nazionali: si va materialmente a portare la documentazione in Comune ma sono fondi nazionali".

Infine, secondo Bignami, Bonaccini ha una esigenza di prospettazione personale: "non potendo fare il terzo mandato, immagino che punti sulle Europee". Chissà se lo seguiranno anche Enzo De Luca e Michele Emiliano.

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